Tacconi: «La JUVE di oggi avrebbe bisogno di un TARDELLI»
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Stefano Tacconi: «La JUVE di oggi avrebbe bisogno di un TARDELLI. Thiago Motta è come TRAPATTONI. SZCZESNY mi ha stupito. E YILDIZ non pensi al numero 10…»

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Stefano Tacconi è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport per parlare di vari argomenti riguardanti la Juventus

Stefano Tacconi, portiere degli anni ’80 e ’90 della Juventus che ha alzato tutte le coppe, si racconta a La Gazzetta dello Sport a due anni e mezzo dall’aneurisma cerebrale che lo ha colpito.

LA PAURA – «Mi sento fortunato perché posso raccontarlo. Non mi ricordo tutto, ma so di aver fatto passare un bello spavento alla mia famiglia. E ho scoperto il significato della parola paura, sensazione mai provata. Sinceramente non mi è ancora passata del tutto. Le cose vanno meglio e sono in ripresa, ma ho visto persone che hanno avuto il mio problema incorrere in ricadute. Per questo ho capito che non posso fare più il fighetto come una volta… (risata). Mi hanno tolto il fumo e il bere, il mangiare lo decido ancora io. E mi cucino tutto da solo».

QUALE SUO COMPAGNO SERVIREBBE OGGI – «A parte Platini, il più forte di tutti, vedrei bene uno come Tardelli: gli attributi di Marco sarebbero un valore aggiunto per questa Juve».

THIAGO MOTTA – «Mi piace e la sensazione è che sia così anche per i giocatori, che sembrano seguirlo in tutto. Thiago è diverso da Trapattoni, ma trasmette la sensazione di essere decisionista come lui».

I PORTIERI DELLA JUVE – «Szczesny mi ha stupito, con le sue qualità avrebbe potuto giocare ancora qualche anno ad alto livello. Di Gregorio mi piace, mi ricorda un po’ Peruzzi fisicamente: dopo l’eccellente campionato con il Monza, anche alla Juventus ha cominciato molto bene. Ma le partite di Champions saranno i veri esami, in ottica Nazionale».

CONSIGLI A YILDIZ – «Di pensare a giocare e non al numero di maglia e ai suoi predecessori. É un ragazzo di talento»