Impossibile arginare il talento - Calcio News 24
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2015

Impossibile arginare il talento

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Champions League, semifinale d’andata: Barcellona – Bayern Monaco 3-0. Mostruoso Messi, chiude i giochi Neymar

Pep Guardiola è uno che – qualora esistessero ancora dubbi – di calcio ne capisce davvero: lo ha visto questo Barcellona durante l’intero arco della stagione, lo ha studiato, lo ha provato ad analizzare nei suoi minimi particolari per arginarlo se ce ne fosse stato bisogno. Ed è giunto ad una conclusione: “sono i migliori, impossibile arginare tanto talento”. Lo ha dichiarato nella conferenza stampa di presentazione a BarcellonaBayern Monaco e non è andato lontano dalla realtà.

LA SCELTA DI GUARDIOLA – Conscio dell’immenso valore tecnico dell’avversario e dei limiti di un Bayern Monaco con alcune assenze pesanti, ha impostato la gara su attesa e ripartenza. E su tanto, tantissimo, infinito Neuer: baricentro basso con l’imperativo di concedere poche occasioni, quelle giuste per esaltare le qualità del miglior portiere al mondo. Che nel primo tempo si è superato in un paio di occasioni evitando il tracollo. Pep Guardiola è riuscito nel suo intento fino ad un quarto d’ora dal fischio finale, fino a quando la sua profezia si è puntualmente verificata: il miglior allenatore del pianeta, o meglio il più influente, fondamentalmente sapeva che sarebbe uscito con le ossa rotte dall’incontro con il suo meraviglioso passato.

GLI SPETTRI DI MESSI – Sì, è una notte spettrale per il calciatore più forte della sua era: gli incubi della finale del Maracanà si riversano improvvisamente davanti ai suoi occhi. Ci sono tutti: c’è Neuer, c’è Lahm, c’è Boateng, c’è Schweinsteiger, c’è Muller, c’è Gotze che guarda caso inizia dalla panchina proprio come accadde in quel di Rio, c’è persino Rizzoli che diresse quella gara che Leo Messi difficilmente dimenticherà. Era GermaniaArgentina, la finale di Brasile 2014, oggi è Barcellona – Bayern Monaco ma le somiglia davvero tanto: è la sfida infinita tra talento e razionalità. Questa sera però il talento è troppo perché il Barcellona ha avuto una trovata geniale: blindare Messi, aggiungere Neymar, poi mescolare a Suarez. E’ un’alchimia francamente imbattibile. Ma ci torneremo, ora restiamo sull’alieno argentino: inizialmente sembra stordito dagli spettri a cui accennavamo, fatica a carburare ma nell’ultimo quarto d’ora chiarisce al mondo del pallone come nessuno oggi possa essergli neanche accostato. Due gol meravigliosi, il secondo biblico perché stordire Boateng con una finta che lo fa carambolare faccia a terra e poi trafiggere il gigante Neuer con un pallonetto di destro è materia tanto misteriosa da indurci a non analizzarla ulteriormente. La prendiamo così, per concessione divina.

LA COPPIA DEL SECOLO – Il colpo di genio della dirigenza blaugrana: prendere gli eredi di Maradona e Pelè e vestirli della stessa maglia. L’intesa è tanto naturale da sembrare surreale: un anno di assestamento – ma il Tata Martino oggettivamente ne combinò di cotte e di crude tanto da neutralizzarne lo sconfinato potenziale – e poi un delirio di tecnica e talento. I due si cercano, si trovano, calcisticamente si venerano: per Messi Neymar è il gioiello con cui dialogare nella stessa rarissima lingua, per Neymar Messi è il punto di arrivo di una vita e pende dal suo genio. La differenza tra questi due e ad esempio i fenomeni del Real Madrid Ronaldo e Bale è ben percepibile dalle esultanze: i due astri del Barcellona si abbracciano, gioiscono insieme e trasudano emozioni vere, in casa Real invece sembrano tutti percorsi in primis personali. Da una parte la gioia di disegnare calcio e farlo insieme, dall’altra la sete di imporsi individualmente. Torniamo alla partita: la chiude Neymar – peraltro con un tunnel a Neuer, ebbene sì – ed il Barcellona strappa il biglietto per Berlino. Dove partirà favorita a prescindere: dopo aver asfaltato campioni d’Inghilterra e di Francia, stessa sorte per quelli di Germania. Questi qui, se sono in serata e gli capita spesso, al momento appaiono imbattibili.