Eroe del Partido del Siglo: i 70 anni dell’icona Riva - Calcio News 24
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2014

Eroe del Partido del Siglo: i 70 anni dell’icona Riva

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Gigi Riva compie oggi 70 anni: una scelta singolare ed i record azzurri lo rendono inarrivabile

RIVA CAGLIARI ITALIA – Dicono di lui due cose: che usasse il piede destro esclusivamente per salire le scale e che sia stato l’attaccante italiano più forte di tutte le epoche. Poco male vero? Il mancino più mancino che l’Italia ricordi mette a segno un’altra data da circoletto rosso: 7 novembre 2014, oggi, 70 anni tondi tondi che anche noi vogliamo celebrare nel tentativo di rendere omaggio ad un’icona del calcio nostrano.

L’AMORE PER LA SARDEGNA – E’ una storia davvero singolare: avendo giocato praticamente sempre con la maglia del Cagliari, Gigi Riva è associato alla terra sarda anche in termini di nascita e seguente crescita umana e calcistica. Tutt’altro: Rombo di Tuono nasce a Leggiuno in Lombardia ed è in un paesino limitrofo che muove i suoi primi passi sportivi, segnando a raffica con la maglia del Laveno Mombello nei dilettanti e poi nel Legnano in C. Da lì la chiamata del Cagliari ed una delle storie più appassionanti e particolari che si ricordino: lo scudetto – quello del 1969-70, unico nella storia del club – vinto con ben 21 reti all’attivo e la valanga di gol realizzata con l’unica maglia a cui ha scelto di legare il suo nome. I numeri: 207 reti con il Cagliari e 213 totali (vanno aggiunte le 6 siglate in C con il Legnano), tre campionati da oltre 20 gol – fattore straordinario per uno che amava spesso partire da ala per poi accentrarsi – e quello scudetto che deve aver cambiato le carte in tavola. Perché lo hanno cercato tutti ma lui, di andarsene dalla Sardegna, non ne ha mai voluto sapere.

UN ITALIANO AMATO – Ed è storia nota per chi almeno una volta nella vita ha messo piede in questa splendida isola: approdarci è una gioia, doverla lasciare un po’ meno. Un bel po’. Facile cadere nella tentazione di una terra meravigliosa, ancor di più per chi scopre di avere un’inclinazione naturale. Gigi Riva però è anche altro: attaccante del Cagliari e fortunatamente della nazionale italiana. Lì dove ha brillato come a nessun altro riuscito nella storia: per lui parlano le cifre prima di ogni altra considerazione, Riva è il miglior marcatore della storia dell’Italia con 35 reti e non è neanche lontanamente insidiabile da alcun calciatore in attività, strepitosa poi la media realizzativa di 0.83 gol a partita (35 segnature in 42 gare disputate).

EROE DEL “PARTIDO DEL SIGLO” – Praticamente Rombo di Tuono in maglia azzurra segnava un gol a partita e basterebbe questo ad elevarlo come simbolo della nostra meravigliosa storia: è mancato il Mondiale, è causa forza maggiore – troppo grande il Brasile di Pelè in finale – mancato il Mondiale che sarebbe rimasto nei libri e nelle menti del popolo italiano come la più indimenticabile gioia calcistica di sempre. Messico ’70, il 4-3 di Città del Messico rifilato in semifinale alla Germania e quella targa commemorativa tuttora apposta all’esterno dello Stadio Azteca: “El Estadio Azteca rinde homenaje a las selecciones de Italia y Alemania protagonistas, en el Mundial de 1970, del PARTIDO DEL SIGLO. 17 de junio de 1970”. La traduzione è di immediato riscontro: Lo Stadio Azteca rende omaggio alle nazionali di Italia e Germania protagoniste, nel Mondiale del 1970, della partita del secolo. 17 giugno 1970. Sì, quel lontano ma vicino 17 giugno è andata in scena la sfida del ventesimo secolo ed il nome di Gigi Riva non potrebbe che ritrovarsi su quel tabellino: lui segnò un gol ed altri due ne rifilò al Messico padrone di casa nei quarti di finale per accedere a quella che poi si sarebbe rivelata una pagina follemente romantica del calcio mondiale. Poi in finale Pelè e l’insormontabile principio dell’ubi maior minor cessat: Mondiale al Brasile, ma Riva due anni prima aveva trovato tempo e modo per trionfare anche con la maglia dell’Italia. L’Europeo del 1968, unico vinto dalla nazionale italiana nella sua storia, porta la sua firma: gol in finale nel 2-0 inflitto all’allora Jugoslavia unita e nell’unica gara della competizione che Gigi Riva disputò. Come essere decisivo, insomma. L’Italia oggi si sta ritrovando: dopo le meravigliose pagine tedesche otto anni tetri con l’unica eccezione della finale ad Euro 2012: Antonio Conte sta compattando un gruppo alla ricerca di sicurezze e cerca disperatamente un bomber a cui aggrapparsi. Chi ambisce a diventarlo può acquistare un dvd che narri di Gigi Riva e prendere appunti: torneranno utili.