Esclusiva, Jesus Garcia Tena: "Inizio positivo al Livingston, ma quante differenze tra Italia e Scozia. Juve? Ci penso solo perché..." - Calcio News 24
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2012

Esclusiva, Jesus Garcia Tena: “Inizio positivo al Livingston, ma quante differenze tra Italia e Scozia. Juve? Ci penso solo perché…”

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Dalla Spagna all’Italia, anzi al Piemonte, e poi in Scozia. Il tutto nel giro di due anni. Il protagonista è Jesus Garcia Tena, centrale difensivo spagnolo classe ’90. La Juventus lo aveva portato in Italia prelevandolo dal Terrassa nell’estate 2010 per poi impiegarlo nelle giovanili; a distanza di un anno lo stopper è passato in Lega Pro al Cuneo, che nella scorsa stagione ha conquistato la Prima Divisione. Così arriviamo allo scorso agosto, quando Jesus si è accasato al Livingston, club che milita nella seconda divisione del campionato scozzese. Esattamente due settimane fa il ventiduenne ha esordito nella Scottish First Division con la sua nuova squadra, alla quale è legato da un contratto annuale. Per saperne di più riguardo la sua avventura in Scozia e non solo, la redazione di CalcioNews24.com lo ha intervistato in esclusiva.

 

Jesus, come sta andando al Livingston?

La verità è che mi sto trovando molto bene. Questa è una squadra giovane che vuole giocare la palla e poi qui ci sono tante belle persone. Dall’allenatore ai miei compagni, tutti mi hanno aiutato tantissimo in questo mio primo mese”.

 

Quali differenze hai trovato tra il campionato italiano e quello scozzese?

Il campionato italiano è più fisico e più tattico, mentre qui in Scozia è tutto più veloce e il gioco è velocissimo. Dopo un mese trascorso qua, questa è la principale differenza che ho notato. Il pressing e il ritmo della partita è più alto rispetto a quanto accade in Italia o in Spagna, i giocatori vanno a mille all’ora”.

 

E per quanto concerne l’ambiente? Stai facendo fatica ad adattarti?

Non è difficile adattarsi quando ci sono delle persone che ti danno una grossa mano. Ho trovato tre persone che mi hanno aiutato tantissimo in tutto; sono Stefano, ex giocatore della Fiorentina, e una coppia scozzese, Ted e Dot, che mi aiutano con qualsiasi problema che ho. Ma anche lo staff tecnico e i giocatori. E’ tutto più facile quando si è aiutati”.

 

Facciamo un passo indietro: come è venuta fuori l’occasione di trasferirsi in Scozia?

Questa opportunità è nata in un modo un po’ strano. Era circa il 10 agosto ed ero in Italia senza squadra, per uno straniero non è facile trovare squadra con le società in crisi economica. Quella stessa settimana ho conosciuto gli agenti Matteo Mossini e Alessandro Orlandi. Ho parlato con loro della mia situazione e mi hanno proposto di andare in Scozia per un periodo di prova con una formazione di serie B. Io non ci ho pensato su due volte ed ho immediatamente accettato. Credo che questa sia una grandissima opportunità e devo ringraziare loro, così come il loro mediatore in Scozia Salvatori, per il lavoro che hanno svolto”.

 

Hai già giocato in Spagna e in Italia, il tuo desiderio è quello di tornarci?

Adesso non penso a tornare in Spagna o in Italia, il mio unico desiderio è quello di giocare a calcio, giocare al Livingston e poter dimostrare quello che so fare. In futuro potrei ritornare a giocare nel campionato spagnolo o in quello italiano, ma il mio principale desiderio è quello diarrivare il più in alto possibile. Poi il resto si vedrà; come si dice in Spagna ‘el tiempo pone a cada uno en su lugar’ (il tempo mette ognuno al suo posto)”.

 

Alla Juventus continui a pensarci?

In questo momento non sto pensando alla Juventus né a nessun altro club, solo al Livingston. Penso al club bianconero solo per mio fratello Pol (difensore della Primavera bianconera, ndr). Credo sia difficile per lui restare lì ed allenarsi, andare a scuola e abitare lontano della famiglia. Ecco, solo per lui penso alla Juve, perché io so che lui può fare tantissimo e si soffre a vedere il proprio fratello lontano da te e da casa”.