Juventus, pensa positivo: Real Madrid stratosferico, ma incerottato - Calcio News 24
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2015

Juventus, pensa positivo: Real Madrid stratosferico, ma incerottato

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Ancelotti senza Modric e forse anche Bale. E la difesa non è proprio insuperabile…

«Juntos por la Undecima». Il Real Madrid, campione d’Europa in carica, cerca un’impresa storica, mai riuscita a nessun altro: vincere la Champions League per il secondo anno consecutivo. Sulla strada delle ‘Merengues’ ci sarà la Juventus, giunta in semifinale dopo essersi sbarazzata del Monaco. Percorso netto, nella fase a gironi, per Ronaldo e compagni: sei vittorie su sei, con Liverpool, Basilea e Ludogorets letteralmente asfaltati. Qualche piccola crepa, invece, s’è vista dagli ottavi in poi: rischi quasi irreali con lo Schalke (dopo lo 0-2 in terra tedesca, gli spagnoli hanno perso 4-3, rischiando, nel finale, di subire il quinto gol, che avrebbe comportato l’eliminazione) e una vittoria soffertissima con l’Atletico Madrid, necessaria anche per ricucire il rapporto con il popolo delle Merengues. Adesso la Juve, una bestia nera per i Blancos negli ultimi anni.

BBC – Per il secondo anno consecutivo, il punto di forza del Real Madrid è rappresentato dalla BBC: Gareth Bale, Karim Benzema, Cristiano Ronaldo. Sessantasette gol in Liga in tre, di cui trentanove messi a segno dal portoghese: Hernandez e Jesè Rodriguez, per il momento, si sono limitati a raccogliere le briciole. Difficile, però, che a Torino Ancelotti possa disporre della BBC: il gallese è alle prese con un problema al polpaccio e, con ogni probabilità, tornerà solo per la sfida del Bernabeu. Detto dell’attacco stratosferico, il tecnico emiliano può contare anche su un centrocampo clamorosamente qualitativo: Isco, Modric, Kroos, James Rodriguez, Illaramendi e Khedira. In sei per tre maglie: l’abbondanza – e che abbondanza – regna sovrana. 

INFORTUNI – Non solo Bale ai box, però. L’urna ha consegnato alla Juventus un Real parecchio incerottato: Luka Modric salterà entrambe le gare, per via di una lesione al legamento collaterale del ginocchio. Una perdita pesantissima per Ancelotti, che aveva individuato nel croato il playmaker perfetto, l’unico capace di raccogliere l’eredità lasciata da Xabi Alonso. E poi c’è la difesa, a far da contrappasso all’attacco (il migliore in Liga, con 95 gol sino ad ora): Sergio Ramos e Pepe sono tutt’altro che granitici, Varane ha qualità mostruose – il doppio confronto con l’Atletico ne è la dimostrazione – ma fatica a dimostrarle con continuità. E poi c’è Casillas, la storia delle Merengues, sì, ma non proprio una saracinesca nelle ultime stagioni. 

CR7 DIPENDENTI – Un tesoro, costato quasi 100 milioni di euro. Cristiano Ronaldo è il simbolo del Real Madrid vincente: un professionista esemplare – lo stesso Ancelotti ha ammesso di essere rimasto colpito dallo spirito di sacrificio del portoghese, più che dalle qualità – e un fenomeno. Segna in qualsiasi modo: destro o sinistro, azione o calcio da fermo, i gol di CR7 non sono mai banali. Cinquanta gol in quarantasei partite stagionali, trecentodue in duecentonovantadue gare con la maglia del Real: Ronaldo è, senza dubbio, il giocatore più temibile. Limitandolo, allora il sogno Berlino potrebbe diventare davvero realtà.

PENSO POSITIVO – L’ennesimo capitolo di una storia già molto ricca. Juventus e Real Madrid, in Champions, si sono già affrontate sedici volte: sette affermazioni bianconere, otto madrilene e un solo pareggio. In semifinale, le due corazzate si sono scontrate solo una volta: era la stagione 2002/03 e a prevalere fu la Juve di Lippi. Sconfitta sì all’andata dai Galacticos – in campo, oltre all’ex Zidane, anche Ronaldo, Raul, Roberto Carlos e Figo – per 2-1, ma vincente al ritorno, in quella che, ancora oggi, viene ricordata come la partita perfetta. In gol Trezeguet, Del Piero e Nedved, con rigore parato da Buffon a Figo. Unica macchia, il cartellino giallo, che costò la finale di Manchester – persa poi ai rigori con il Milan – alla ‘Furia Ceca’. Più recentemente, oltre alla standing ovation del Bernabeu per Del Piero – i bianconeri vinsero due a zero, grazie ad una doppietta del capitano, nella fase a gironi della Champions 2008/09 -, da ricordare il doppio confronto della scorsa stagione. 2-1 per i Blancos all’andata, 2-2 al ritorno e la sensazione di potersela giocare alla pari – Conte in quelle due gare optò per la difesa a quattro, chissà che Allegri non possa prenderne spunto – con una potenza calcistica. La strada per arrivare a Berlino è tortuosa e ancora lunga, ma la Juve – quella di Dortmund, chiaramente – ha le carte in regola per giocarsela, anche contro il Real Madrid campione in carica.