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Nel magico mondo di Dries: a Roma per tornare in Champions

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Il folletto che ama Napoli: aria di rinnovo e titolarità all’Olimpico

Tripletta, quella rifilata al Bologna di Donadoni da Dries Mertens, la sua prima in Italia con la maglia del Napoli: tre firme con cui rimpingua il magro bottino finora accumulato in campionato – sono cinque le reti totali della sua Serie A 2015-16 – e si porta ad undici gol stagionali, considerati anche i 5 siglati in Europa League e l’unico in Coppa Italia al Verona.

MINUTAGGIO BASSO – Dries Mertens è il calciatore che mister Sarri impiega maggiormente nel novero dei non titolari: 1538 minuti complessivi. Lorenzo Insigne è invece la pedina che, tra i titolarissimi, viene più sostituita delle altre: 2614 i minuti disputati. Lo scarto tra il meno impiegato della formazione base ed il più gettonato delle riserve è pari a 1076 minuti. Ben 12 partite piene: troppo ampio? La risposta a voi. Lo scarto risulta aumentare ulteriormente guardando ai dati del solo campionato: Insigne 2380 minuti, Mertens 943. Scarto: 1437, ossia 16 partite piene. Tutto questo per chiarire come l’utilizzo riservato al folletto belga sia stato piuttosto riduttivo per valutare condizionanti le cifre realizzative proposte.

ANZI… – In verità tutt’altro: la media gol complessiva (11 reti in 1538 minuti) risulta essere di una rete ogni 139 minuti, decisamente poco male per un calciatore che ha giocoforza faticato ad acquisire quel necessario ritmo partita. Se sommiamo i sei assist totali ecco il quadro di un’alternativa che magari non ha sempre dato l’impressione di entrare in campo con il mordente giusto ma che dati alla mano funziona eccome. Tanto da lasciarci interrogare sulle rotazioni proposte dal tecnico partenopeo: troppo condizionanti per chi non ha la fortuna di rientrare nelle scelte base? La conferma arriverebbe dagli impietosi numeri riservati a Manolo Gabbiadini – e nel complesso a tanti altri esponenti dell’organico – ma questo è un ulteriore capitolo da approfondire in sede separata.

IL MONDO DI DRIES – Innamorato della città: la amo ogni giorno di più, l’ultimo post riservato ai suoi social, dove si è lasciato fotografare in compagnia di ben quattordici ragazze sullo sfondo dell’incantevole panorama della sua villa di Posillipo. Niente da nascondere: una delle fortunate è sua moglie Katrin, con cui vive felicemente ed all’insegna di amicizia e condivisione, stando all’ospitalità più volte riservata nel corso di questi anni alle amiche della bella Katrin. Che arrivano in gruppo dal Belgio per godersi le bellezze di Napoli, senza riuscire poi a fare a meno di tornare. I soliti detrattori hanno voluto intravederci uno stile di vita non sempre professionale, chi ha invece saputo leggere tra le righe – la maggioranza a dire il vero – ha visto un uomo di libertà che sa abbinare l’ambito professionistico a quello extra-lavorativo.

TITOLARE A ROMA? – Napoli del resto, per via della proverbiale passione del suo popolo, si è spesso tramutata in una prigione d’oro per chi è transitato da queste parti: bellissima, incantevole, ma difficile da vivere. E dunque da apprezzare. Chiedere al Pocho Lavezzi, per restare nel recente passato. L’equilibrio sta nel riuscire a godersi le bellezze – e dunque non rinunciare alla propria vita – senza ovviamente perdere alcunché in termini di rendimento: non raggiungere questa congiunzione del resto porta all’inevitabile conseguenza della separazione delle strade. Mertens e Napoli pare invece vogliano continuare a stare insieme, praticamente a vita si direbbe: aria di rinnovo contrattuale e di titolarità in quel di Roma. E’ la sfida che vale una fetta enorme delle ambizioni secondo posto: l’imperativo è tornare in Champions League dalla porta principale e per Sarri sarà complesso lasciare fuori chi ha appena firmato una tripletta. E dunque resistere alla tentazione di recitare la filastrocca della solita formazione titolare. Pochi giorni e sapremo.