Paolo Tramezzani: «E se la Roma vincesse il suo quarto scudetto?» - Calcio News 24
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2015

Paolo Tramezzani: «E se la Roma vincesse il suo quarto scudetto?»

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L’ex difensore di Inter e Tottenham a ruota su campionato, Under 21 e mercato: «Rugani alla Juve è assicurazione per il futuro»

La voce è quella che ti aspetti: profonda e vellutata, quasi da speaker radiofonico notturno. La stessa che abbiamo imparato a conoscere nei suoi precisi interventi mediatici durante le trasmissioni di Rai Sport. La gentilezza, invece, pareggia il sorriso sempre a portata di mano e l’entusiasmo di vivere il football 24 ore su 24.

Anche al termine di questa lunga giornata all’Expo di Milano (dove si è formato il calendario della serie A 2015/2016), Paolo Tramezzani fortunatamente c’è. L’ex difensore di Inter, Tottenham Hotspur, Piacenza, Atalanta ed altre realtà piccole o grandi del pallone, è innanzitutto soddisfatto di come si siano svolte le operazioni di rito: «C’era un bel clima tra i vari presidenti di club e mi piace la ventata di simpatia che uno come Massimo Ferrero porta in occasioni del genere, a volte fin troppo seriose ed istituzionali. Speriamo che questo senso di collaborazione venga protratto anche quando si giocherà per i tre punti e – ahimé – scoppieranno le prime polemiche…». Già, questione di poche settimane ormai. Cerchiamo di capire cosa ci aspetterà da qui al prossimo 23 agosto ed anche oltre. 

  

Paolo, Juventus sempre in pole position?
«Assolutamente sì visto che ho gradito l’operazione di ‘svecchiatura’ attuata dalla squadra bianconera: il Grande Milan e l’Inter del Triplete attesero troppo – per ovvi motivi di gratitudine – il ricambio generazionale, la Juve no. E poi ha acquistato Daniele Rugani, il difensore italiano più forte in assoluto per quel che riguarda l’oggi ed il domani.».

Nessuna macchia nella formazione di Allegri?
«L’ho vista in campo di recente col Borussia Dortmund e mi sembrava giocasse con un uomo in meno. Senza il Tevez degli ultimi anni, insomma. Carlito d’altronde era un uomo da 30 gol a stagione, forse lì bisognerà correre ai ripari…»

Una Juve virtualmente senza trequartista. Molto trapattoniana anni ’70…
«Solo in apparenza. Per me Pogba potrà tranquillamente ricoprire quel ruolo e anche Dybala, giocatore fortissimo, è più seconda punta che uomo d’area di rigore. Me lo vedo bene a dialogare con Morata o Zaza partendo dalla trequarti. L’unica cosa è che Allegri dovrà gioco forza arretrarlo di qualche metro.»

Roma-Juventus, sfida da far tremare i polsi, l’eterna seconda contro la prima. Fischio d’inizio il 30 di agosto…
«Ben vengano scontri d’alta classifica fin dalle prime giornate. La compagine bianconera ci arriverà sicuramente più collaudata mentre la Roma sta cercando di recuperare il gap. Se conferma Romagnoli, acquista Dzeko e risolve in un colpo solo il problema del centravanti e butta nella mischia Salah, per me potrà fare buone, buonissime cose.».

Tanto da arrivare al suo quarto scudetto?
«Perché no? Se la Juventus abdicherà, la prima candidata al tricolore per me resta la formazione giallorossa…».

Le milanesi come ti sembrano?
«Entrambe molto affamate ed in cerca di una improrogabile prova d’orgoglio. Mihajlovic e Mancini sono gli uomini giusti per riportare al vertice il calcio meneghino, soprattutto il serbo che ci sguazza quando c’è da tirar fuori il carattere. Il fatto è che San Siro, negli ultimi anni, non ha più fatto paura alle squadre avversarie. Bisogna che il Meazza torni ad incutere timore a chiunque. Se Milan ed Inter vorranno tornare grandi, dovranno rendere il loro stadio inespugnabile, un po’ come capitava ai tempi di Capello o di Mourinho.».

Intanto ci sarà già il derby alla terza giornata.
«Grande partita: e te lo dico ovviamente da ex nerazzurro. (sorride) Anche in questo caso mi fa piacere che un big match del genere arrivi fin da settembre. Il calcio è cambiato, i derby si possono giocare sia d’estate che durante i primi geli.».

La squadra che ti convince di meno a fine luglio?
«La Fiorentina. In riva all’Arno c’è aria di stallo dopo il divorzio da Montella, la cessione di Savic, la perdita burrascosa di Salah e i contratti non rinnovati ad Aquilani e Pizarro. Insomma, c’è da lavorare e tanto, ma sono sicuro che anche stavolta i Della Valle non deluderanno la tifoseria viola. C’è solo da avere un po’ di pazienza, requisito fondamentale nel football.».

Cosa non ti piace del calcio 2015?
«Il mercato: troppo lungo ed estenuante con i suoi due mesi estivi più la finestra aggiuntiva di gennaio. Mi piaceva di più ai miei tempi, prima della Legge Bosman, quando le trattive erano più secche e circostanziate nel giro di due o tre settimane massimo. I tifosi sognavano di più…».

Il football italiano risorgerà ad Euro 2016 (premesso che ci arriveremo senza problemi)?
«Bisognerà vedere con che squadra ci presenteremo in Francia. Sai, lo scorso giugno in Repubblica Ceca ho seguito per la Rai i Campionati Europei Under 21 e, nonostante l’eliminazione degli azzurrini al primo turno, lì c’è un campionario di enorme valore…».

Un invito a Conte a puntare su Rugani, Berardi, Romagnoli, Sturaro ecc.?
«Il punto è un altro: i giovani devono avere il diritto sia di sbagliare che di fare bella figura. La panchina, a quell’età, è un delitto bello e buono. Anche perché almeno sei/sette giocatori di questa Under 21 arriveranno in Nazionale maggiore nel giro dei prossimi anni. La mia non è una boutade, ma una certezza assoluta.».

Le foto di Paolo Tramezzani all’Expo di Milano sono state cortesemente scattate da Cecilia Gatto.

Intervista a cura di Simone Sacco.