Torricelli: «La Juventus non ha paura, punto ancora su Llorente» - Calcio News 24
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2014

Torricelli: «La Juventus non ha paura, punto ancora su Llorente»

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L’ex difensore bianconero: «La Juve di Allegri ragiona di più»

Il confronto non è dei più semplici ma la Juventus ha bisogno di una prova di forza anche fuori dai confini italici. Ad attenderla ci sono il Vicente Calderon e l’Atletico Madrid del ‘Cholo’ Simeone, un tecnico che riportato una mentalità vincente. Proprio l’ex Inter era uno dei nomi segnati in rosso sull’agenda del duo Marotta-Paratici  in estate. Intrecci e ricorsi storici, Allegri sa che si gioca molto stasera contro i vice-campioni d’Europa. Mancherà la luce di Andrea Pirlo ma Marchisio sta attraversando un ottimo momento di forma, maggiori responsabilità le avranno Pogba e Vidal. L’ultima Champions League vinta risale al 1996, in campo c’era Moreno Torricelli. Proprio l’ex Juventus si è concesso in esclusiva ai nostri microfoni per analizzare la sfida di questa sera. 

Da Conte ad Allegri, il passaggio non è stato cosi difficile. Quali diffenrenze vede tra rispetto alla squadra della passata stagione?
«La mentalità è sempre la stessa, si nota una grande voglia di vincere e nessun appagamento. Naturalmente ci sono delle variazioni tattiche, meno furore in campo e una manovra più ragionata. Non si discostano molto, Allegri è stato intelligente a non stravolgere i meccanismi di una squadra che in Italia domina da anni».

In Champions la musica sembra essere diversa. Stasera la sfida all’Atletico, cosa dobbiamo aspettarci?
«Una gara molto difficile, che vivrà sul filo del rasoio. Secondo me ci sarà tanto equilibrio in campo, probabilmente tutto verrà deciso da un calcio piazzato. L’Atletico non può permettersi un altro passo falso dopo l’inaspettata scofitta subita al Pireo. Io vedo bene la Juventus, spero vinca».

Simeone o Allegri, chi sceglie?
«Entrambi sono due grandi allenatori, adesso il confronto potrebbe essere impari perchè Simeone viene da una stagione che rimarrà nella storia. Sono due modelli diversi, sangugno Simeone, più riflessivo Allegri».

Qual è l’obiettivo che può raggiungere la Juventus in questa competizione?
«Non deve avere paura ma non credo l’abbia, non rientra nel Dna del club. La Juventus scende in campo con un solo obiettivo: la vittoria. Che sia coppa Italia o Champions League non fa differenza».

Però i risultati in Europa non arrivano come in Italia. Lei una Champions l’ha vinta, come si fa?
«Limitando al massimo gli errori, meno sbagli e più possibilità hai di far girare a tuo favore anche gli episodi. Quelli sono importanti, basti pensare all’anno scorso con il Galatasaray. La Juventus era nettamente più forte, ha giocato su un campo impraticabile e ha preso gol al primo vero tiro in porta. In Champions non ti aspettano, se sbagli vai fuori».

Llorente o Morata, questo l’unico dubbio della vigilia. E’ giusto dare ancora fiducia a Llorente? Morata scalpita..
«Morata viene da un infortunio, inevitabile pensare che non possa dare troppe garanzie dal punto di vista fisico. Llorente è rimasto a secco ma lavora tanto per la squadra ed è fondamentale per la Juventus. Io punterei ancora su di lui».

Lei in carriera ha vestito anche la maglia dell’Espanyol, conosce il calcio spagnolo. Quali sono i loro segreti?
«La maggiore tranquillità, non esiste la cultura del sospetto. In Italia si passano settimane e settimane a parlare di un rigore dato  o negato, li non c’è tutta questa pressione da parte della stampa».