Roma, Garcia: «Non penso al mio futuro, solo a battere il Genoa» - Calcio News 24
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2015

Roma, Garcia: «Non penso al mio futuro, solo a battere il Genoa»

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Le parole di Garcia alla vigilia di Roma – Genoa

Rudi Garcia, allenatore della Roma, è intervenuto in conferenza stampa per parlare del suo futuro ma anche della sfida con il Genoa: «Domani dobbiamo vincere, conta solo la vittoria, anche loro arrivano da un momento particolare ma noi dobbiamo pensare solo ai 3 punti. Domani la mia ultima partita sulla panchina della Roma? Ho altre battaglie da portare avanti, voglio vincere domani. Conosco le regole del gioco, non è un problema ma sono sereno, motivato, tranquillo e combattivo. Abbiamo fallito in coppa Italia, è il punto nero della stagione, ho preso delle decisioni e devo trovare delle soluzioni. Dobbiamo dare tutto domenica e poi ci sarà tempo a gennaio per trovare soluzioni in modo intelligente ma domani dovremo avere carattere e personalità. Dopo l’8 novembre non abbiamo più vinto, fino al derby andava tutto bene ma non è tutto negativo, la vera cosa negativa è l’eliminazione in casa da una squadra di serie B ma abbiamo raggiunto gli ottavi in Champions League, in campionato ci siamo, abbiamo giocato una prima parte di stagione con tante gare difficili, nel girone di ritorno giocheremo in casa contro Napoli, Inter e Fiorentina e c’è tutto aperto in campionato ma abbiamo lasciato passare un’opportunità importante con la coppa Italia e siamo arrabbiati, io per primo e adesso dobbiamo fare di tutto in campionato per tornare nei primissimi posti».

ENTUSIASMO – «Iturbe e Gervinho saranno convocati regolarmente domani. Bisogna dare tutto, bisognerà ritrovare entusiasmo, verve già da domenica, freschezza fisica ma questa sarà più facile ritrovarla nella seconda parte del campionato, sono previste 22 partite, spero di più, in 20 settimane. Abbiamo deciso di andare in ritiro, dobbiamo essere più aperti, loro hanno saputo quello che penso ma bisognava anche ascoltare tutti per sapere cosa pensavano. Il ritiro non è punitivo, non mi piace questa cosa, è un ritiro dove viviamo insieme, ci confrontiamo e questo ci fa vedere dove siamo ma soprattutto dove vogliamo andare. In Champons siamo agli ottavi ma non è detto che non pensiamo all’exploit. Vicinanza della società? Parlo ogni giorno con la società, ho parlato con il presidente dopo la partita di coppa Italia. Delle decisioni vanno prese ma soprattutto devo pensare a delle soluzioni, è questo quello che si aspetta una società ma nel calcio conta solo vincere».

NON SONO IO IL PROBLEMA – «Sono il capobranco, ho la mia parte di responsabilità e non è facile per i giocatori giocare all’Olimpico e non è un caso che facciamo più risultati fuori. Ci manca il cuore della tifoseria, non è un alibi, non ci sono alibi dopo la sconfitta di coppa Italia, ma senza pubblico viene a mancare quella spinta in più e io so che devo spingere di più per caricare la squadra e non mi tiro indietro. Io il problema della Roma? Non devo rispondere io. Come ho detto una volta, se non mi sentirò più utile per la squadra mi farò da parte. Dobbiamo dare tutto domenica e non serve nient’altro da dire. Abbiamo fatto meno punti dello scorso anno, siamo fuori dalla coppa Italia ma dite anche che siamo per la prima volta agli ottavi di Champions dopo diversi anni. Io posso rispondere sul presente, sono contento della rosa a mia disposizione, c’era una pressione importante in Champions perchè non potevamo non superare il girone, lo scorso anno c’erano Manchester City e Bayern Monaco, era un’altra storia, e questo ci ha mangiato energia mentale e fisica. Abbiamo perso risorse importanti, il capitano non gioca da un po’, siamo più solidi in difesa, non facciamo gol da un po’ ma io posso parlare solo di questo. Io ci tenevo alla coppa Italia, era la strada più corta per vincere un trofeo. Siamo quinti è vero ma a tre punti dal secondo posto, vale a dire a una vittoria dalla seconda piazza».

NIENTE ALIBI – «Le parole di Zeman? Io sono contento dei miei rapporti con i dirigenti ed è normale che io difenda i giocatori, loro devono essere tranquilli. Il problema di questa squadra è di essere a Torino e Napoli con uno spirito fantastico, con il Bate abbiamo fatto la partita giusta per qualificarci, poi dopo con l’Atalanta abbiamo perso in casa e siamo stati eliminati dalla coppa Italia per mano dello Spezia. I giocatori devono prendersi le loro responsabilità, devono aiutare di più i compagni, ecc, ma io devo spingere questa squadra e devo fare capire ai ragazzi che possono fare grandi cose, lo hanno fatto ma non in alcune partite di questo periodo. Non abbiamo alibi per l’eliminazione dalla coppa Italia ma arriva in un momento difficile perchè altrimenti con 2 punti in èiù da Bologna o Napoli o Torino questa sarebbe stata vista diversamente ».