Verratti timido, date un Vieri a Conte: l’Italia non va - Calcio News 24
Connettiti con noi

2015

Verratti timido, date un Vieri a Conte: l’Italia non va

Pubblicato

su

Rubrica “Italia Anno Zero” – Il delicato post Italia – Malta: gli azzurri non funzionano, statistiche ed analisi

L’Italia non va: o meglio non lo racconta affatto la classifica – prima nel suo raggruppamento dopo aver appena sorpassato la Croazia – quanto invece la sua debolissima produzione offensiva. Tra le squadre che comandano i vari gironi di qualificazione (eccezion fatta per il Gruppo H limitato in tal senso dal minor numero di componenti e dunque partite) la squadra di Conte segna più delle sole Romania e Galles.

LA SITUAZIONE – Ecco le reti siglate dalle nazionali attualmente al comando dei rispettivi gruppi: Islanda (15 punti / 7 gare disputate), Galles (9/7), Slovacchia (13/6), Polonia (20/6), Inghilterra (18/6), Romania (7/6), Austria (11/6), Italia 10/7). C’è chi ha segnato più dell’Italia persino avendo giocato meno rispetto agli azzurri, il dato inizia a diventare preoccupante se inseriamo tutte le altre squadre che, nonostante non siano al primo posto dei loro raggruppamenti, vanno in gol con maggiore semplicità in relazione alla nazionale italiana: Repubblica Ceca (14/7), Olanda (13/7), Belgio (16/7), Israele (14/7), Cipro (12/7), Spagna (15/6), Germania (16/6), Scozia (12/6), Irlanda (12/6), Svizzera (13/6), Slovenia (12/6), Svezia (10/6), Croazia (16/7). E’ una situazione che chiaramente non può andarci bene e non può aderire alle ambizioni di una nazionale del calibro di quella azzurra.

RACCONTA MALTA – Si auspicava un’inversione di tendenza proprio contro la modesta compagine di Malta: ben organizzata dal puntuale lavoro del nostro Ghedin, vero, ma oggettivamente poco più che uno sparring partner per servirci della metafora tennistica. Eppure l’Italia non ha carburato: anzi, a dirla tutta le è servito un gol palesemente irregolare di Pellè per avere la meglio su un avversario che in ripartenza ha addirittura sfiorato il colpo grosso con l’instancabile Effiong. Cosa si cela dietro questa inefficienza? Dell’assenza di un centravanti di livello assoluto se ne è parlato e riparlato: inutile ora riversare in questo articolo tutti i nomi di chi ha nel recente passato ambito a diventarlo senza però riuscire nell’intento. E’ una perdita di tempo. Guardiamo avanti ed incrociamo le dita: c’è una stagione lunga un anno avanti e qualcuno si spacchi la schiena pur di diventarlo. Ne avremo bisogno come l’aria in Francia.

NON SOLO ATTACCO – A parziale discolpa di una prestazione a dir poco sottotono (ad ogni modo non convince la teoria esposta da Conte sul livellamento del calcio mondiale, non con Malta) va ricordato l’approccio degli avversari: conservativo, per servirsi di un eufemismo, conseguenza una ricerca degli spazi resa davvero complessa. Un buon pressing sui portatori di palla ha fatto il resto: ma in tal senso come ne usciamo? Stavolta Conte si è scrollato da dosso ogni genere di sospetto: accusato da tanti di non consentire alla stella di Marco Verratti di brillare a dovere, lo ha schierato in campo dal primo minuto in compagnia del maestro Pirlo. Doppio regista, o playmaker più allievo: fate voi. Fatto sta che uno come il bresciano attira a sé ancora tutte le forze che un avversario può mettere in campo e lo farà fino all’ultimo giorno in cui sceglierà di rimanere in campo. Cause di forza maggiore. Tradotto: Ghedin ha ingabbiato Pirlo in una stretta tela di marcatori, ragion per cui Verratti avrebbe – ed ha – avuto maggiore spazio per prendere in mano le redini dell’Italia. Ha risposto soltanto parzialmente. Siamo di fronte ad un giocatore fenomenale che forse però ha fatto registrare una crescita inferiore alle enormi aspettative almeno di chi vi scrive. E’ un predestinato, ma ad oggi per intenderci nel suo ruolo funziona ancora decisamente meglio un Marchisio. Euro 2016, working in progress. Manca tanto. Non al calendario, ma all’Italia.