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Buon compleanno a… Benjamin Tahirovic

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Benjamin Tahirovic

Oggi Benjamin Tahirovic compie 20 anni. Nella sua giovanissima carriera, per il futuro della quale si sono già pronunciate parole non banali, c’è una sola grande delusione: Roma-Cremonese, quarti di finale di Coppa Italia, padroni di casa che lasciano per strada la possibilità di giocarsi all’Olimpico una più che probabile finale e il ragazzo, diciannovenne, è in campo. Il 5 in pagella è motivato così: «Il baby stavolta stecca». Occhio all’avverbio temporale: evidentemente presuppone che c’è stato un prima dove invece le cose hanno funzionato bene.
Facciamo qualche passo indietro rispetto a quella serata grama. Nato in Svezia da famiglia bosniaca (ed è la nazionale dei genitori quella che ha scelto), Benjamin fa il suo debutto in Roma-Torino di questo campionato. É evidente da un bel po’ di tempo che il ragazzo abbia caratteristiche che José Mourinho considera importanti. Centrocampista, coccolato da Matic che gli fornisce importanti consigli, prende il posto di Cristante nell’ultimo quarto di gara. E già il nome e soprattutto la funzione di chi sostituisce la dice lunga sull’affidabilità che Tahirovic deve garantire. Perché Bryan è uno di quei giocatori con il marchio dell’indispensabilità: sono ovunque, costruiscono e difendono, salvaguardano quelli che vengono chiamati gli equilibri tattici. Tahirovic fa la sua apparizione all’Olimpico e le gambe non tremano. Gioca con personalità e anche con raffinatezza di tocco. E ad un certo punto, in una ripartenza del Toro, decide di spendere opportunamente un fallo tattico: un esordio in Serie A val bene un giallo.

Ora, che Mourinho sia un allenatore capace di sorprendere sul piano della comunicazione è noto. Lo fa prima e dopo le partite e non è mai ovvio o scontato. Nelle parole che spende a fine gara per il giovane debuttante c’è un senso di stima che raramente lo Special One ha mostrato in maniera così forte: «Tahirovic sarà un grande giocatore per una squadra come la Roma. Non smetterò mai di sviluppare questo giovane giocatore. É una speranza, un giocatore che con il tempo può sostituire qualcuno che ora ha un certo status».

Non è l’unico, tra coloro che lo hanno allenato, a spendere parole importanti. Federico Guidi, tecnico della Roma Primavera, ritiene tra i motivi principali del suo lavoro proprio «la presenza costante di Tahirovic in prima squadra». E ancor prima, il suo mister nell’Under 18 giallorossa, ne ha fornito questo ritratto, con tanto di paragone importante: «È un centrocampista moderno, con grande fisicità, grande personalità e coraggio nella costruzione del gioco, sia nel corto che nella lunga gittata. Per farvi fare un’idea per me somiglia molto al centrocampista dell’Inter Brozovic». Non ci gira intorno, è convinto che possa diventare un «top player». Individuando anche pregi e difetti: «I suoi punti di forza sono la tecnica e la visione di gioco, ha grande precisione e forza nel tiro dalla distanza, buoni tempi anche di inserimento, non disdegna di attaccare l’area avversaria, ma deve migliorare un po’ tatticamente, soprattutto nella fase difensiva e nella fase di non possesso».
Significativamente, nella sessione invernale di mercato, Tiago Pinto inserisce il nome del giovane come uno di quegli elementi in grado di dare una sufficiente garanzia, tale da non “obbligarlo” ad uno sforzo di mercato per andare a prendere Frattesi dal Sassuolo.

Può darsi che ci sia un esercizio di autodifesa da parte del portoghese, che poi ammetterà come la finestra di mercato abbia indebolito la Roma con la partenza di Zaniolo in direzione Istanbul e la sua mancata sostituzione. Resta il fatto che poi Tahirovic farà il suo esordio da titolare in Roma-Bologna.

Il Corriere dello Sport – così come la quasi totalità dei quotidiani, non andrà oltre il 6 (solo il Messaggero lo bacchetta con un 5,5). Ma in quel giudizio su una partita condotta «senza paura» c’è una bella idea per quel che verrà da oggi in poi.