Buon compleanno a... Phil Foden
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Buon compleanno a… Phil Foden

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Gli auguri di compleanno di oggi a Phil Phoden, centrocampista offensivo del Manchester City. Tutti i dettagli

Oggi Phil Foden compie 23 anni. Da 3 anni al Manchester City vive stagioni finendo in doppia cifra. Una circostanza che non fa neanche più tanta notizia. Intanto perché, in quella squadra, per dirla con una battuta che non è neanche tanto ironica, la vera impresa è non riuscire a segnare. Come si è visto nella semifinale di Champions League, quando lui è entrato giusto nei minuti conclusivi, quasi a mettere anche il suo autografo nel 4-0 che ha travolto i campioni in carica del Real Madrid. E poi, perché il ragazzo, ormai cresciuto, è noto al grande pubblico da tantissimo tempo. E non solo per quello che ha fatto dai primi passi con il club, dove ha esordito a 17 anni e proprio nella più prestigiosa manifestazione internazionale. Anche in nazionale, al Mondiale Under 17, la sua stella ha brillato e lui lo ha ricordato proprio precedentemente al Daily Express, con quella tipica consapevolezza della sue qualità – vogliamo essere diplomatici – che da sempre lo caratterizza: «Non sono testardo, ma sapevamo solo che avremmo vinto la Coppa del Mondo per quanto eravamo bravi e per il talento che avevamo. Siamo rimasti molto frustrati dal modo in cui avevamo perso contro la Spagna agli Europei prima di allora. Sapevamo che avremmo vinto contro gli spagnoli in finale, volevamo solo vendicarci di loro. Anche quando eravamo in svantaggio si poteva solo vedere che continuavamo a giocare allo stesso modo e credevamo solo che avremmo vinto». Detto a completamento della storia, in quella gara lui segna 2 reti, l’Inghilterra stravince 5-2 e Foden viene eletto migliore giocatore del torneo: qualche titolo per tirarsela un po’ ce l’ha, gli va riconosciuto.
Ogni tanto arrivano notizie che lo descrivono come una specie di versione british di Antonio Cassano. Anche se sembra ancora un bambino, quando gioca tradisce il rossore sulle guance, Phil qualche casino l’ha fatto, oltre che essere già genitore di due figli. Va detto: si comporta in ogni ambito senza distinguere da caso a caso, con una certa coerenza. Soprattutto nel periodo del Covid, faceva molta fatica a stare dentro le regole. Come tutti, naturalmente, sull’esempio del primo ministro Boris Johnson che non aveva compreso davvero la serietà della situazione fino a quando il virus lo ha colpito in pieno. Foden si è fatto cacciare dal ritiro della nazionale per non avere rispettato il distanziamento sociale.

Stessa cosa, ma in termini più calcistici, è successa con il Manchester City ed anche in quel caso è stato scoperto. Insomma, se sul campo non è facile da prendere quando parte in accelerazione, nella vita privata sembra più intercettabile. Del resto, quando hai gli occhi addosso di milioni e milioni di persone, non è la cosa più facile del mondo rendersi invisibile.

C’è un unico rischio, in situazioni come queste: che ti venga appiccicata un’etichetta e tu finisca per non staccartela più, nonostante l’impegno a fornire un’altra immagine.

Anche se la dimensione legata alla sua professione è tutt’altro che banale, il giocatore piace a tanti ed è sempre andata così. Cinque anni fa, per fare un esempio nostrano, si diceva che di lui si fosse infervorato Fabio Paratici. Che sognava di ripetere il colpo Pogba ad anni di distanza, visto che il ragazzo di Stockport sarebbe costato appena 175mila sterline, circa 200mila euro, in quanto era ancora sprovvisto di contratto professionistico. A indicare il futuro, ed è andata effettivamente secondo i suoi desideri, ci ha pensato Pep Guardiola. Nell’ottobre del 2019, quando il gioiello del vivaio già brilla in prima squadra ed è diventato un maggiorenne, l’allenatore non esita a usare parole forti e non poco impegnative: «È l’unico giocatore che non può essere venduto, in nessun caso. Neanche per 500 milioni di euro. Phil non va da nessuna parte perché Phil è il Manchester City. Non gli abbiamo offerto un prolungamento per sbaglio, sappiamo che sarà il nuovo mago quando Silva se ne andrà».
Sabato 10 giugno ci sarà la finale tra Manchester City ed Inter. A prescindere dalla squadra per cui fate il tifo, se sarà in squadra – e non sarà facile in quella rosa affollata di campioni – date un’occhiata al ragazzo soprannominato «Piede di zucchero» per la dolcezza delle sue giocate: quando glielo diedero, di anni ne aveva solo 9.