Emre Can e la gaffe sessista: ora chieda scusa a tutte le donne
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Emre Can e la gaffe sessista: ora chieda immediatamente scusa a tutte le donne

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Emre Can, al termine di Valencia-Juve, ha analizzato così l’episodio dell’espulsione di CR7: «Giochiamo a calcio, non siamo donne». Ora è giusto pretendere un immediato dietrofront

I calciatori devono imparare un concetto fondamentale per vivere bene all’interno della società: non si può sempre dire tutto ciò che si vuole. E ogni termine, a maggior ragione perché i calciatori sono personaggi pubblici, deve essere ben calibrato. Altrimenti si presentano delle trappole micidiali lungo il proprio cammino. E si finisce per commettere degli errori imperdonabili. Come imperdonabile è la frase di Emre Can al termine di Valencia-Juve, nella quale ha analizzato l’espulsione ingiusta di Cristiano Ronaldo. All’interno del discorso una considerazione non è passata, e certamente non poteva passare inosservata: «Giochiamo a calcio, non siamo donne». In tedesco, visto che le parole sono state concesse ai microfoni di DAZN DE, «wir sind doch keine Frauen». Una frase (riferita alla tirata di capelli molto blanda di Cristiano Ronaldo a Murillo) molto grave, che manca di tatto nei confronti di tutte le donne che giocano a calcio. E anche di quelle che praticano altri sport o semplicemente di chi, con lo sport, non ha nulla a che fare.

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Ora: parlare a caldo, dopo una partita nella quale si spendono energie fisiche e mentali, è sempre particolarmente complicato. E non è retorica: immaginiamo di dover fare delle dichiarazioni dopo una gara che ci ha stravolto sotto tutti i punti di vista e ci possiamo rendere perfettamente conto della difficoltà di dosare le parole nella maniera più corretta. Ma quando si sbaglia è necessario, doveroso e obbligatorio chiedere scusa: Emre Can ha sbagliato, non va sottoposto ad alcun tipo di gogna mediatica, ma deve fare immediatamente dietrofront. Non mettiamo in dubbio che non volesse dire ciò che ha realmente detto, ma pretendiamo che riveda la considerazione post-partita nei confronti delle donne. Perché così non va bene. Perché se lo sport deve creare pari opportunità la frase di Emre Can calpesta in un colpo solo tutta la strada che la nostra società sta facendo per cambiare in meglio. Chieda subito scusa, dunque. Da quel momento le dichiarazioni post Valencia-Juve potranno serenamente essere archiviate.