È di nuovo domenica - Calcio News 24
Connettiti con noi

2012

È di nuovo domenica

Pubblicato

su

Dodici minuti esatti sono stati quelli avuti da Antonio Cassano nella giornata di ieri, in un San Siro addobbato a festa, per cambiare la gara che ha visto il Milan perdere contro la Fiorentina, in maniera clamorosa, diciamolo. Qualche tocco sbilenco, perchè dialogare con Muntari non è sicuramente facile, qualche inserimento tentato e un calcio di rigore guadagnato, ma che Celi non ha ritenuto giusto fischiare: permettiamoci anche questo, di dire che il rigore poteva essere fischiato, ma non è stato dello stesso avviso il direttore di gara; arroghiamoci il diritto di segnalare un possibile errore che avrebbe cambiato la giornata di Cassano.

La giornata di per sè è però speciale: Stefano Nava dalla cabina di comando di Sky invoca il talento barese come uomo partita, incoronandolo come si è soliti fare negli ultimi 5 minuti di gara su ogni campo di giornata: un ovvio riferimento al suo ritorno in campo, dopo quasi sei mesi. Sei mesi di inferno.

Era il 29 ottobre dello scorso anno, eravamo a Roma, qualcuno fisicamente, qualcun altro mentalmente, e da quell’aereo diretto a Malpensa scese una persona diversa, con un cuore che stava per dare qualche problema di troppo. Non bastava la testa, avrà sicuramente pensato qualcuno, altrimenti lo diciamo noi adesso: ci voleva anche l’organo massimo a dare problemi all’ex attaccante della Sampdoria, che, guarda caso, un anno dopo si ritrova a doversi fermare, in un ricorso storico che avremmo evitato tutti. Era sempre ottobre, dell’anno scorso, sempre la fine del mese, quando Cassano saltò la prima di una lunga serie di partite con la maglia blucerchiata: era col Cesena e il goal vittoria fu di Pazzini, che già  era orfano del gemello. Tornò dopo tre mesi, non di più, si vide già a Dubai correre e calciare. Stavolta ci ha messo il doppio.

Al suo ingresso in campo però qualcosa è ripartito, il calcio ha avuto un sapore diverso: non sto parlando di uno stucchevole momento di pietà nei confronti di un ragazzo, perchè a 28 anni lo si è ancora, che ha superato un momento difficile; non si parla del sorriso che si stampa sui nostri volti al vedere Fabrice Muamba camminare o Stan Petrov uscire, ce lo auguriamo, da eroe dalle future chemioterapie: si intende la felicità che ti riempie nel rivedere in campo il più nitido talento del calcio italiano. No, Balotelli è tutto fuorchè nitido: è un po’ annebbiato, come Milano in inverno. Quella Milano che con Cassano ha trovato un po’ di genialità, un po’ di romanticismo in più, un po’ di follia. Qualcuno lo annuncia come arma in più, ora che Pato si è nuovamente fermato, qualcuno lo apostrofa banalmente come un semplice ignorante arricchito, ma ci arroghiamo, nuovamente, il piacere di invitare i più a godere del bel calcio, a mettere da parte le stupide polemiche da bar o da pensionati al tavolino intenti a stratracannare, a stramaledire con un bicchiere di vino l’avversario di turno, parafrasando il Cantore.

Cassano è tornato, con un mese di anticipo sulla tabella di marcia, pronto a scendere in campo dopo appena una settimana di allenamenti, perchè in forma o fuori forma il 99 di Bari può cambiarti la partita in qualsiasi momento, in qualunque modo: l’ha dimostrato anche ieri. Ora aspettiamo Cassano in campo con la continuità  giusta che servirà  per tornare ad apprezzarlo, con la certezza che se quest’anno ci fosse stato lui in campo il Milan avrebbe avuto vita diversa in Champions e in campionato, che saremmo arrivati con più sicurezza agli Europei. Nel frattempo, però, il calcio, il calcio tutto, riacquista un campione, un giocatore d’altri tempi, non un Messi, non un Cristiano Ronaldo, non un Maradona o un Pelè, perchè di sensazionalismi ne abbiamo piene le reti: riacquista un campione puro, più vicino a noi di quanto possiamo immaginare, ingenuo, romantico, esuberante, onesto. Da quando Cassano non giocava più qualcosa si era perso, ora, finalmente, è di nuovo domenica.