Frattesi: «Inter, la scelta giusta. Sono un tennista mancato, pazzo di Federer» - Calcio News 24
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Frattesi: «Inter, la scelta giusta. Sono un tennista mancato, pazzo di Federer»

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Davide Frattesi, centrocampista dell’Inter, si è raccontato al Corriere della Sera tra mercato e futuro con i nerazzurri

Davide Frattesi è stato l’uomo conteso nella prima parte del calciomercato. Gli anni al Sassuolo lo hanno visto protagonista di una crescita esponenziale, logico l’approdo a una big, da lui fortemente voluta. Ha vinto l’Inter, la concorrenza era nutrita e lui sarà sicuramente uno dei giocatori più monitorati nella stagione che verrà, anche in proiezione Nazionale, dove può diventare una delle sicurezze di Mancini. Frattesi, tennista mancato (prometteva pure lì), si è raccontato al Corriere della Sera.

INTER – «Beh, io ero sicuro di cosa volevo, non che ci sarei riuscito: le cose bisogna volerle in tre».

SCAMACCA – «Conosco la situazione e da amico ho preferito evitare di aggiungermi alle cento persone che ti chiedono “dove vai?”. Una delicatezza, parliamo d’altro. Certo, dovessimo trovarci a giocare assieme mi farebbe piacere».

CON BARELLA A DESTRA, GIOCHERA’ A SINISTRA – «Non c’è problema».

LUKAKU – «Sinceramente non ho chiesto, ma sono abituato a esprimere un giudizio solo sulle persone che conosco, preferirei ascoltare le verità del diretto interessato».

SCELTO IL CALCIO E NON IL TENNIS – «Il gruppo è stato decisivo. Ho un carattere estroverso, sto bene in compagnia. Ma il tennis mi piaceva».

TIFOSO DI FEDERER – «Malato. Pensi che quando ha vinto gli Australian Open nel 2017 mi sono messo a piangere come un bambino, mi arrabbio quando dicono che Djokovic è meglio. Da quando si è ritirato quasi non guardo più il tennis, solo un po’ Sinner. Ah, sono tifoso anche di Fognini, mi piacciono i caratteri fuori dagli schemi».

MATRIMONIO CON ELEONORA – «Per ora no. Conviviamo da cinque anni, stiamo bene, ci divertiamo, giochiamo a tutto e a tutte le ore: carte, playstation, è una continua sfida. Io sono molto competitivo».