Gianni Rivera: «Io prossimo allenatore del Milan? Può funzionare»
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Rivera c’è: «Io dopo Gattuso? Il Milan ai milanisti: può funzionare!»

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Milan: il grande ex Gianni Rivera in vista del Derby di Milano rievoca i bei tempi andati e la rivalità con l’Inter di Mazzola, ma guarda anche avanti al possibile futuro… da allenatore

Nella sua vita c’è stato di tutto: il calcio, i successi, la politica. Gianni Rivera non guarda al passato ed oggi, a 75 anni suonati, è pronto a tuffarsi in una nuova avventura… da allenatore. Guai a chiedergli dunque del glorioso passato con la maglia del Milan, meglio guardare oltre: «Gli anni ’60? Ma io per la verità vorrei parlare del 2019: finalmente prenderò il patentino di allenatore professionista UEFA» rivela l’idolo di intere generazioni di rossoneri intervistato da La Gazzetta dello Sport. Logico domandarsi se, nelle sue prospettive, possa esserci anche la panchina milanista… «Io dopo Gennaro Gattuso? Il Milan ai milanisti… può funzionare! Ma per adesso sono concentrato sulla mia Accademia del Calcio, sto cercando campi nell’area di Roma, dove vivo da 22 anni».

Tanti gli aneddoti da raccontare per l’ex Pallone d’Oro: dalla Milano che fu, passando per la passione politica (è stato anche vice-Ministro della Difesa), fino ad arrivare alle questioni di oggi, con la VAR in primo piano («Ci fosse stato ai miei tempi avrei evitato i due mesi di squalifica per le critiche al presidente AIA Giulio Campanati. E probabilmente avrei vinto qualche scudetto in più»). Se si parla di derby con l’Inter, impossibile dimenticare quelli dei tempi andati, quando dall’altra parte c’era un tale Sandro Mazzola. Qualcuno, ancora oggi, mormora di come l’eterno rivale nerazzurro (e pure in Nazionale) guadagnasse di più. Tutto vero? «Sicuro, noi milanisti, squadra dei “casciavit”, costavamo di meno – rammenta Rivera – . Ricordo che dopo l’inaugurazione di un club mi portano in un bar per l’aperitivo. Entro in gruppo, si fa confusione, da un tavolo in cui c’erano degli anziani che giocavano alle carte si leva una protesta: “Silenzio”. Al che un ragazzino dice ai quattro: “Ma non vedete che è Gianni Rivera? Vale cento milioni!” Al che uno dei giocatori alza la testa e fa: “Cento milioni quel giovanotto lì? Ah povera Lira, non vali proprio niente”». Davvero bei tempi.