Gravina: «Nuova riforma in arrivo. Decreto Crescita ed Europei...»
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Gravina: «Sarà l’anno della riforma. Europei, Decreto Crescita e Superlega. Ecco come rinascerà il calcio italiano»

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Gabriele Gravina

Le parole del presidente della FIGC Gravina su molti tempi del calcio italiano: dalla Superlega al Decreto Crescita fino agli Europei 2032

In una lunga intervista a Il Foglio, il presidente della FIGC Gravina ha voluto parlare della situazione in Serie A: analizzando temi come la Superlega, Decreto Crescita ed Europei 2032.

DECRETO CRESCITA«Su questa vicenda, la FIGC ha sempre ritenuto che il Decreto Crescita fosse lo strumento sbagliato per garantire agevolazioni economiche ai club professionistici, con il ministro Abodi stiamo condividendo tutti i dossier per lo sviluppo del calcio italiano con stima reciproca e grande collaborazione. I problemi più delicati però investono tutto il Governo e l’intero Parlamento, nel 2024 il calcio e la politica dovrebbero firmare un patto per consentire al nostro settore di esprimere al meglio tutte le sue potenzialità, nell’interesse del paese».

SUPERLEGA – «Non ho contato adesioni sufficienti a far decollare il progetto, ma in sostanza la sentenza ha evidenziato quello che ho sempre sostenuto: ognuno è libero di fare ciò che vuole (riferendosi anche alla Juventus), quindi anche gli organismi internazionali e le federazioni nazionali sono libere di agire secondo regole proprie per tutelare le loro competizioni»

EURO32 E QUESTIONE STADI – «Lo storico immobilismo italiano sul tema delle infrastrutture rappresentava un ostacolo insormontabile, con questa formula, condivisa con la Federazione turca abbiamo guadagnato altri 3 anni per individuare almeno 5 stadi»

L’ANNO DELLA RIFORMA – «Sarà l’anno della riforma, il percorso è tracciato. Non parlo di quella dei campionati, che è una conseguenza, mi riferisco alle nuove regole del nostro “stare insieme”. La sostenibilità economica, il rapporto tra club, calciatori e allenatori, e la valorizzazione della filiera giovanile, sono questi i temi centrali su cui si gioca il futuro del calcio italiano. Ho diverse proposte da mettere sul tavolo, è giunto il momento che ogni componente faccia un passo indietro per farne cinque in avanti tutti insieme»