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Italia, Mancini: «Kean e Zaniolo ci avrebbero fatto comodo. Nessuno mi chiede di Balotelli?»

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La conferenza stampa di Roberto Mancini, c.t. della Nazionale, in vista degli impegni contro Armenia e Finlandia

(Dal nostro inviato) Conferenza stampa per Roberto Mancini. Il c.t. dell’Italia parla da Bologna, sede del ritiro della Nazionale in vista delle sfide per le qualificazioni ai prossimi Europei contro Armenia e Finlandia. Start ore 17.30. Ecco le sue dichiarazioni: «Mi dispiace per Chiellini, per Piccini, per Pavoletti che hanno avuto infortuni un po’ più gravi e speriamo di recuperarli nei mesi successivi e anche per chi non ha potuto rispondere alla convocazione per altri malanni. Abbiamo perso 4-5 giocatori e vedremo quelli che saranno i sostituti. I problemi sono quelli di inizio stagione. L’esclusione di Kean e Zaniolo? Mi faranno comodo più avanti, a me non piace fare queste cose, lasciarli a casa per punirli. Sono giovani, gli abbiamo dato una grande possibilità e spero che serva a loro per il futuro. Se meriteranno li chiameremo, devono imparare a comportarsi come un professionista. Mihajlovic? L’ho sentito, mi sembra che stia già molto meglio oggi e mi sembra che tutto vada per il verso giusto e questo renderà felice chi lo vuole bene. I cori razzisti? C’è sempre qualcuno che sbaglia, speriamo che queste cose finiscano. Succedono qui ma anche ancora in Inghilterra. Persone poco intelligenti ci sono ovunque. Lukaku ha ragione, siamo nel 2019. Credo che la maggior parte delle persone capisca e stanno facendo del loro meglio per migliorare la situazione».

Prosegue Mancini: «Si segnano tanti gol? Io che vado a vederli mi diverto. Le partite che ho visto io, ho visto due 4-3 e un 3-3, ho visto partite divertenti dove le difese vanno registrate. Partite combattute, in Inghilterra è così: le difese sono abbastanza aperte ma andranno un po’ registrare, siamo solo all’inizio. Bisogna avere un po’ di equilibrio, siamo ancora all’inizio della stagione, io credo sia solo questione di qualche settimana. Zaniolo? Non vinciamo o perdiamo se manca Zaniolo, deve crescere come ha detto Totti. E’ giovane, deve capire quello che ha avuto e gli è arrivato all’improvviso. Non ha fatto una cosa così grave ma siccome non era la prima volta, è giusto che capisca. Cambiamento in atto in Italia? Io credo che molte squadre cerchino di giocare di più, di attaccare di più. Il nostro campionato in passato è sempre stato impostato sul fatto di non subire e poi di attaccare. L’atteggiamento è propositivo, sicuramente può migliorare ancora. Cambi? L’anno scorso noi eravamo all’inizio e abbiamo visto le qualità dei giovani. Ora la squadra è quasi delineata. Giochiamo giovedì e domenica, non abbiamo neanche qualche giorno in più rispetto alle altre partite, qualche cambio lo faremo, vedremo dopo la partita».

Ancora Mancini: «La nostra squadra è abbastanza delineata, se ci fosse qualche novità in più avremo più possibilità di scelta ma è inutile parlare di cose che non si possono cambiare. Siamo stati fortunati nel riuscire a fare in modo di avere una buona squadra e lo abbiamo fatto in fretta, merito anche dei giocatori, poi vedremo cosa accadrà in questi 8-9 mesi, poi se arriva qualcosa di clamoroso alla fine la prendiamo volentieri. Dispiace avere pochi italiani nel campionato, circa il 30%. Le partite con Armenia e Finlandia? Non saranno semplici. I giocatori che giocano nelle due nazionali stanno giocando da mesi, la loro condizione fisica è al 100%, la nostra forse un po’ meno, e dobbiamo tirar fuori la tecnica e la classe, combattendo fino alla fine. Loro saranno un po’ più avanti di noi dal lato fisico, poi la qualità tecnica potrebbe contare. Lasciare fuori Kean e Zaniolo è un messaggio per tutti? Per giocare in Nazionale ci vogliono qualità tecniche ma anche comportamentali. Sono ragazzi che vedono il calcio, è importante avere degli esempi. Non hanno fatto cose gravi, sono cavolate, ma essendo giovani devono imparare. La prossima volta se meritano tecnicamente, sanno di avere la nostra stima. Ci avrebbero fatto comodo e puntiamo su di loro. Se ci ho parlato? Non li ho chiamati, non c’era bisogno. Sirigu? Salvatore sa quali sono le gerarchie, noi sappiamo che possiamo contare su di lui e sugli altri. Gigio è il titolare ma in quel ruolo siamo coperti benissimo, dal primo forse al sesto-settimo portiere. Sensi? Può coesistere con Jorginho e Verratti, può giocare davanti la difesa e come interno. E’ tecnico, bravo, anche di quantità. Il mio centravanti ideale? Quelli che abbiamo qui sono i migliori in questo momento. Casteldebole? Per me è sempre un’emozione, sono arrivato 13enne e uno quando ci viene, ritorna i tempi che furono e il tempo bello che ho passato a Bologna. Marachelle a 14 anni no, forse a 16-17-18 sì. Ripeto: i due ragazzi non hanno fatto nulla di grave ma bisogna comportarsi bene». Battuta finale di Mancini: «Di Balotelli non vuole sapere nulla nessuno?»