Italia-Polonia, Mancini sdogana la nuova Nazionale: chi sono le new entry
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Mancini sdogana la “Giovine Italia”: da Pellegri a Cragno, chi sono i nuovi protagonisti

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cragno cagliari

Parte a tutti gli effetti il nuovo corso della “Giovine Italia” di Roberto Mancini. Le new entry tra le convocazioni del ct azzurro rispondono a una necessità ben precisa. Ecco chi sono i volti nuovi

Eccoci qua, quasi 10 mesi dopo il tragicomico disastro di San Siro, coinciso con la mancata qualificazione dell’Italia al Mondiale di Russia. Non sembra ma è già passato un sacco di tempo. La Nazionale si appresta a disputare una nuova competizione ufficiale che risponde al nome tutto nuovo di Nations League in vista delle sfide a Polonia e Portogallo. Nuovo è anche il ct, quel Roberto Mancini che raccoglie definitivamente un’eredità contraffatta e scomodissima. Ma almeno la raccoglie, dopo il fallimento di Ventura, dopo il bizzarro interregno di Di Biagio. L’ex allenatore dello Zenit, una volta fatta intravedere qualche novità importante nelle amichevoli-cuscinetto di fine primavera, ha deciso di stravolgere l’organico della selezione azzurra. La lista dei convocati diramata dal “Mancio” presenta tantissime novità a livello di interpreti e risponde a una necessità ben precisa: il ringiovanimento del parco giocatori. La “Giovine Italia” è pronta a ripartire con energie inedite e tantissimo entusiasmo. Per provare a rivoluzionare un sistema calcio obsoleto partendo, quasi paradossalmente, dal rettangolo verde.

Benvenuto al primo millennial azzurro Pellegri

Al di là del caso di Nicolò Zaniolo, vero manifesto della novella politica verde, sono tantissimi gli interpreti che rispondono alla prima chiamata in Nazionale maggiore. Pietro Pellegri, emigrato nel Principato lo scorso gennaio, riabbraccia il Bel Paese per essere il primo millennial a vestire la maglia dell’Italia dei grandi. Dopo aver affrontato tutta la trafila giovanile, il classe 2001 andrà completare un reparto offensivo iper affollato. Il ragazzo ha tecnica e fisico importanti ed ha recentemente trovato il suo primo gol in maglia Monaco. Ai tempi del Genoa era considerato la promessa più grande del vivaio nostrano: può giocare da primo riferimento offensivo nel 4-3-3 di Mancini, ma la concorrenza è enorme.

Lazzari e Biraghi, frecce all’arco di Mancini

Sarà la prima volta anche per Manuel Lazzari e Cristiano Biraghi, terzini a (nell’accezione più moderna del termine) a tutta fascia di Spal e Fiorentina. Il primo (24 anni) non è mai stato nel giro della Nazionali giovanili ma nell’ultimo campionato ha fatto innamorare mezza Serie A. Ara la fascia destra come pochi altri giocatori in Europa e fa della fase offensiva il suo pezzo forte. Può essere un’alternativa importante nella batteria di esterni a disposizione di Mancini. Dall’altro lato del campo ecco Biraghi, 26 anni e un mancino educatissimo. Terzino attento ad ambo le fasi, bravo anche a battere le punizioni. Nella scorsa annata ha messo a referto un gol (su calcio piazzato) e 5 assist. Gioca a livelli molto alti da un paio di stagioni: chiamata iper meritata dopo le apparizioni in Under 21 di 7-8 anni fa. Dopo Criscito può esserci lui nelle gerarchie.

Ecco l’uomo-Cragno: il portiere para-rigori

L’ultima – ma non per importanza – novità, risponde al nome di Alessio Cragno. Il portiere del Cagliari è una delle scommesse più inattese di Mancini. Anche lui reduce dalla trafila completa, avrà davanti a sé big come Donnarumma, Perin e Sirigu dai quali avrà modo di apprendere molto e in fretta. Classe ’94, dopo essersi fatto le ossa attraverso vari prestiti in Serie B, nel 2017/2018 è tornato in Sardegna per fare il titolare. Ottima la passata stagione che ha messo in luce il suo vero punto di forza: i riflessi clamorosi. Il ragazzo è per di più un grandissimo para-rigori: 4 i miracoli nella scorsa annata. Arma in più in caso di penalty? Difficile pensare a una collocazione diversa da quella del quarto portiere.