Juve, Marino: «Allegri lo conosco, ecco cosa farà»
Connettiti con noi

Hanno Detto

Juve, Marino: «Allegri lo conosco, ecco cosa farà»

Pubblicato

su

Marino

Le parole di Pierpaolo Marino, ex direttore sportivo dell’Udinese, sulla Juve prima della partita dello Stadium

Pierpaolo Marino, ex direttore dell’area tecnica dell’Udinese, ha parlato così di Juve a Tuttosport a poche ore dalla partita dello Stadium tra le due squadre bianconere. Di seguito le sue parole.

JUVE O INTER – «A livello di gioco, di padronanza delle partite dobbiamo essere onesti, l’Inter è molto simile al Napoli dell’anno scorso, per quanto poi la Juve rispetto all’anno scorso con il mio amico Allegri stia facendo un grande campionato. Se lo sovrapponiamo all’anno scorso sembra di vedere un’altra squadra, dal punto di vista di organizzazione, filosofia di gioco e risultati».

ALLEGRI – «Conosco la mentalità di Max: è un fine studioso anche della psicologia del gruppo, dico che l’inserimento di quei 2-3 giovani ha dato freschezza di stimoli all’interno di un gruppo che forse era fatto da tanti vincenti, questo ha portato novità. Riscontro il cambio di filosofia di gioco, la Juve è meno ragionatrice e molto più sbarazzina, molto più fresca nel gioco, nell’organizzazione tattica, questo mi ha colpito. Si vede la mano di Allegri».

GIUNTOLI – «In questo lavoro di impostazione o per meglio dire di trasformazione degli obiettivi e della mentalità, dell’età media della squadra, credo che Giuntoli dia sempre un 20 per cento in più all’opera dell’allenatore nella quotidianità. Oggi la presenza nella quotidianità di un direttore sportivo esperto, con personalità e competenze come Giuntoli aggiunge sempre qualcosa al lavoro del tecnico. Allegri con Giuntoli ha potuto fare, rispetto agli altri anni, meno il dirigente e più l’allenatore, questo si è visto molto».

FUTURO DI ALLEGRI – «Sì, però c’è il tempo per ragionare a bocce ferme, in estate. Non mi aspetto sorprese, a meno che sia Max stesso a voler fare un cambio di filosofia a 360 gradi, ma non mi ha dato queste sensazioni quando ci siamo sentiti. Cristiano poi è un tipo conservativo con gli allenatori, soprattutto quando raggiunge l’empatia che traspare nel loro rapporto».