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Juventus, 2 gol di vantaggio? In Europa una iattura! Ma il problema è nella testa…

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allegri juventus

La Juventus si fa rimontare due gol di vantaggio dal Tottenham: ma non è la prima volta che spreca un doppio vantaggio

Trovarsi in vantaggio di 2 gol in Champions League? Ahhh, che meraviglia vero? Beh, non la pensano così i tifosi della Juventus, che l’abitudine non ce la faranno mai, ma al fatto di essere rimontati dopo un doppio vantaggio hanno ormai fatto il callo. L’ultima ferita è quella che brucia di più: da 2 a 0 a 2-2 contro il Tottenham in casa, nella speranza che questo passaggio a vuoto non costi l’estromissione dalla Champions. Già, ma dicevamo che ci sono dei precedenti: quali?

Il più fresco è quello contro il Bayern Monaco. Stagione 2015/2016, anche in questo caso ottavi di finale: la Juve va in vantaggio grazie ai gol di Pogba e Cuadrado, ma Lewandowski prima e Muller al 91′ (con la complicità di Evra) spalancano la strada alla beffa, che si consumerà nei tempi supplementari con l’eliminazione dei bianconeri dalla competizione.

Finita qui? Macché! I due gol di vantaggio si confermarono una iattura anche nella semifinale di Champions League 1998/1999 contro il Manchester United. Così come contro il Tottenham, la Juventus partì a razzo con doppietta del suo bomber (all’epoca Pippo Inzaghi, oggi Higuain). Gli inglesi, però, non si scomposero più di tanto: Keane, Yorke e Cole confezionarono la rimonta e il sorpasso. Ci sono poi altri casi di rimonte subite da doppio vantaggio, come quella ad inizio Millennio nella fase a gironi contro l’Amburgo, a conferma soprattutto di un dato: il problema, spesso, risiede nella testa.

Se la Juventus in Italia va in vantaggio di 2 gol dopo 10 minuti, l’esito più scontato è che vada a finire come contro il Sassuolo: in goleada. In Europa, però, la musica cambia. Le squadre europee, soprattutto le inglesi, vanno a tutta dal primo all’ultimo minuto. Ecco perché i due gol di vantaggio, spesso e volentieri, si trasformano in harakiri, una iattura imprevista, una rimonta autolesionista.