L'involuzione di Kalinic: da bomber ad emarginato di lusso
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Il mondo di Kalinic si è capovolto in 12 mesi

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Il Nikola Kalinic della Fiorentina, 1 anno dopo, è soltanto uno sbiadito ricordo: cos’è successo al bomber croato?

Alzi la mano chi, guardando il Dnipro in Europa League, s’innamoro del suo centravanti, Nikola Kalinic, capace di tradurre in rete con una facilità disarmante. Chiuse l’annata 2014/2015 con 19 gol tra campionato e coppe, tanto da convincere la Fiorentina ad investire circa 6 milioni per lui. Nelle due stagioni in viola ha messo insieme 33 gol e 11 assist in 84 apparizioni, decidendo una partita su due in pratica. Quindi il passaggio al Milan in cambio di ben 20 milioni di euro, ma qui si esauriscono le note liete sul centravanti croato.

Ha deluso San Siro, perso la maglia da titolare e segnato appena 6 gol nella sua prima annata in rossonero. Nonostante la stagione negativa, però, il commissario tecnico della Croazia gli ha dato fiducia, inserendolo nei 23 per i Mondiali. E Kalinic lo ha ringraziato, si fa per dire, rifiutandosi di entrare nel corso dei minuti finali della sfida tra la nazionale a scacchi e la Nigeria. Una scelta non apprezzata dal ct Dalic che ha, quindi, optato per mandarlo a casa. In 12 mesi, dunque, si è capovolto il mondo di Nikola: da bomber freddo ad emarginato di lusso.