La Serie A per città: domina Roma, stabile nella mediocrità Milano - Calcio News 24
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2014

La Serie A per città: domina Roma, stabile nella mediocrità Milano

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Rispetto ad un anno fa: nessuno come la Sampdoria, crolla l’Hellas Verona

Sono ben cinque i derby attualmente presenti in Serie A ed ovviamente la somma dei punti delle due squadre di ogni città supera qualsiasi altra realtà che al suo attivo conti una sola squadra. Questa la classifica: Roma 63 (Roma 36, Lazio 27), Torino 56 (Juventus 39, Torino 17), Genova 53 (Sampdoria 27, Genoa 26), Milano 46 (Milan 25, Inter 21), Verona 33 (Hellas 17, Chievo 16).

MENTRE UN ANNO FA – La situazione di classifica allo stesso punto del campionato, ossia dopo sedici gare disputate: Torino 65 (Juventus 43, Torino 22), Roma 58 (Roma 38, Lazio 20), Milano 47 (Inter 28, Milan 19), Verona 41 (Hellas 26, Chievo 15), Genova 37 (Genoa 20, Sampdoria 17). Le differenze per squadre: Juventus – 4, Torino – 5, Roma – 2, Lazio + 7, Inter – 7, Milan + 6, Genoa +6, Sampdoria + 10, Hellas – 9, Chievo + 1.

TORINO – 9 (JUVENTUS – 4, TORINO – 5) – La Juventus capolista sta nuovamente mettendo in fila tutti gli avversari pur avendo leggermente rallentato: quattro punti in meno ma una qualificazione agli ottavi di Champions League – non conseguita un anno fa – che senza dubbio migliora quello che è il bilancio attuale. La gestione Allegri ad oggi ha smentito tutti i detrattori pronti al varco con i fucili carichi: avvio in punta di piedi (sacrosanto alla luce dei risultati dell’era Conte), poi il cambio di modulo e la transizione definitiva verso la nuova fase. Il Torino, come lecito ipotizzare considerando le pesantissime cessioni di Cerci ed Immobile, non sta ricalcando le orme dello scorso campionato ma ha sorpreso tutti sul palcoscenico internazionale centrando la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta dell’Europa League: valutazioni dunque nel complesso positive.

ROMA + 5 (ROMA – 2, LAZIO + 7) – La Roma si sta confermando la reale antagonista della Juventus ma è ancora una volta costretta a rincorrere: due punti in meno rispetto all’andamento super della prima annata del corso Garcia, la squadra ha di fatto tenuto in concomitanza con l’impegno internazionale – il vero punto interrogativo della stagione giallorossa ai nastri di partenza – ma proprio in Champions League non ha saputo trovare argomenti validi per insidiare concorrenti più attrezzate fermandosi al magro bottino di una sola vittoria e cinque punti complessivi. E’ il grande ritorno della Lazio di Pioli a spingere Roma in vetta alla classifica delle città: un attivo di sette punti che vale la terza piazza della classifica e la consapevolezza di guardare avanti forti di un gruppo solido che – soprattutto negli ultimi frangenti – riesce anche ad esaltare alcune importanti individualità.

MILANO – 1 (INTER – 7, MILAN + 6) – La Milano da bere terza un anno fa, addirittura quarta oggi. Per un Milan in netta ripresa un’Inter che crolla: la gestione Inzaghi ha compattato il gruppo in termini di morale e, soprattutto nelle ultime uscite, anche sul campo. I rossoneri stanno rintracciando un buon equilibrio complessivo e le esibizioni contro Napoli e Roma hanno fortificato le convinzioni: si può guardare alla realtà più attrezzate del torneo senza riverenza. L’innesto di Cerci peraltro può rivelarsi la mossa azzeccata nel particolare 4-3-3 proposto dal nuovo tecnico milanista. Giù l’Inter: la stagione mazzarriana si è rivelata meno lunga del previsto e si è addirittura dovuto procedere al cambio di allenatore. L’atteggiamento da perdente che Walter Mazzarri non è riuscito a levarsi da dosso neanche in concomitanza dell’occasione che aspettava da una vita ha indispettito la proprietà, ora il grande ritorno di Mancini e le speranze riposte nell’immediata sessione di mercato: il nuovo tecnico aspetta i colpi giusti – essenzialmente esterni offensivi – che possano dare il là all’inversione di rotta.

GENOVA + 16 (SAMPDORIA + 10, GENOA + 6) – Nessuno come la Sampdoria nello scarto netto rispetto allo scorso campionato: Sinisa Mihajlovic ha plasmato una creatura che riesce ad abbinare equilibrio a pericolosità offensiva, i blucerchiati danno la sensazione di recitare un chiaro e preciso spartito in cui ognuno è a perfetta conoscenza della propria parte. E non cambia l’atteggiamento rispetto all’avversario: la Samp ha pareggiato contro Juventus, Roma e Napoli – le prime tre forze della recente Serie A nonché oggi – ed in tutte e tre le occasioni avrebbe anche potuto prendersi l’intera posta in palio. Non da meno il Genoa di Gasperini: un punto separa le due genovesi, i rossoblu sembrano andare più a fiammate e meno secondo criteri di continuità ma il risultato parla di una squadra altamente competitiva che ha saputo amalgamare in breve tempo tutti i suoi (tanti) nuovi innesti.

VERONA – 8 (HELLAS – 9, CHIEVO + 1) – Ad incidere sull’ultima posizione della Verona calcistica (quarta nello stesso punto dello scorso campionato con Genova alle spalle) è il crollo dell’Hellas: nove punti in meno, nessuno così male tra le squadre elencate. La mancata ed auspicata qualificazione all’Europa League ha inciso sul morale nel corso dell’attuale torneo, il resto lo fa una fase difensiva che si è comportata meglio soltanto delle tre squadre che allo stato dei fatti retrocederebbero in serie cadetta (Cagliari, Cesena e Parma). Tanto lavoro per Mandorlini se l’obiettivo è quello di ritrovare i fasti di un tempo: avanti manca Iturbe e la girandola di sostituti non ne ha ancora concesso uno all’altezza. Il Chievo invece sta di fatto confermando l’andamento registrato nello scorso campionato e praticamente nei suoi ultimi anni di massima serie: l’obiettivo è immutato, la salvezza e la lotta fino all’ultimo istante per conseguirla. Quest’anno le ambizioni sembravano un tantino aumentate ma Corini non è stato in grado di confermarsi ad un certo livello tanto da indurre la società a cambiare rotta e puntare su Maran: i risultati iniziano a vedersi, proprio nell’ultimo turno di campionato il Chievo si è aggiudicato il tanto agognato derby risollevando classifica e morale. Ed avvicinandosi (un solo punto di distanza) alla sempre più depressa Hellas.