La sporca dozzina di Rafa - Calcio News 24
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2014

La sporca dozzina di Rafa

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Nuovo appuntamento con la rubrica “Non solo Calcio”, a cura dello staff di Ubitennis.com!

In ordine di “sorpresa”, si comincia dalla stagione 2005, anno del suo primo Roland Garros, nella quale Nadal fa segnare un bilancio di 50-2 sul mattone tritato, preludio dell’allucinante 274-13 attuale.

13. Gaston Gaudio nel 2005, Quarti di finale, Buenos Aires: 0-6 6-0 7-5

12. Igor Andreev nel 2005, Quarti di finale, Valencia: 7-5 6-2

Essendo ancora agli albori del regno dello spagnolo, le due sconfitte subite da due cagnacci del rosso non destarono alcuno stupore. Il match con Gaudio si svolse ad un anno dal successo parigino del sudamericano, mentre Rafa aveva un solo torneo sulla terra in saccoccia. Il risultato schizofrenico è segno di come l’argentino fosse ancora un osso duro all’epoca, e al contempo dimostra come l’isolano fosse già motivo di terrore per chiunque. Dopo questo insuccesso, Nadal infila una serie di 15 vittorie consecutive, e costringe l’allora ingiocabile Federer al quinto set nella finale di Miami; cinque giorni e due vittorie dopo, inciampa in Andreev per l’ultima sconfitta prima della storica striscia vincente.

La classifica si fa abbastanza mista da qui in avanti, con episodi non per forza in ordine cronologico.

11. Juan Carlos Ferrero nel 2008, Roma, primo turno: 7-5 6-1

È l’unica sconfitta di Nadal sulla terra nell’anno delle Olimpiadi di Pechino, eppure non merita una posizione più alta in quanto il campione spagnolo era visibilmente impedito. Come spiegherà successivamente, Rafa non era al meglio – forse l’inizio di una sfortunata abitudine, o una pessima inclinazione alle scuse, a seconda di chi interroghiate – e ricevette un trattamento medico per vesciche al piede destro. “Juan Carlos è un giocatore straordinario, ma è difficile esprimersi al meglio se non sei al meglio”.

10. Novak Djokovic nel 2011, Finale, Madrid: 7-5 6-4

9. Novak Djokovic nel 2011, Finale, Roma: 6-4 6-4

Alle pendici della top ten troviamo l’incubo Nole di tre anni fa. Un back to back da stendere il migliore dei pesi massimi, era chiaro di trovarsi di fronte a qualcosa di speciale. Djokovic veniva da trentasei successi in fila, e aveva già sconfitto il nostro ad Indian Wells e Miami, ma nessuno si sarebbe aspettato una tale superiorità anche nel giardino di casa dello spagnolo. A Madrid il serbo letteralmente disarmò l’avversario in ogni aspetto del gioco, rapidissimo da fono campo e letale con il rovescio bimane, che resero inutili gli sforzi profusi da Nadal con i suoi drives di dritto mancino, sorprendendo lo stesso Djokovic: “Incredibile” dirà a cose fatte.  Ancora più pesante la dichiarazione di Nadal dopo la finale di Roma della settimana successiva: “Sto facendo tutto quello che posso, non posso chiedere nulla di più a me stesso”.

Seguono i capitoli delle vere e proprie sorprese, quelle che non ti aspetteresti mai, specie perché contro carneadi o avversari notoriamente e continuamente dominati.

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