Roma, Mourinho: «Sassuolo? Non mi lascia tranquillo il profilo dell’arbitro e il Var»
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José Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa in vista del match di domani contro il Sassuolo

José Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa in vista del match di domani contro il Sassuolo.

MENTALITA’ – «Nello sport individuale sei solo e quando sei solo non condividi responsabilità. Per questo mi piacciono tanti sport come il tennis. Bisogna avere coraggio e personalità, stare lì fino all’ultimo e quando tu perdi non ti puoi guardare intorno. Negli sport collettivi come allenatore mi piace analizzare gli sport individuali per questo genere di mentalità. E’ una perdita di tempo se qualcuno pensa che farò dei nomi dei giocatori a cui mi riferivo. Oggi ho parlato internamente tra di noi. Quanto più è positivo il rapporto, più è facile tornare su argomenti e dire cose brutte. Ho detto quello che ho pensato e continuo a pensarlo. Il rapporto è buono con la squadra, molto buono. Questo ci fa andare insieme a Sassuolo e prendere il risultato in una partita che non mi fa paura, ma con la quale non mi sento a mio agio».

SASSUOLO – «È il Sassuolo stesso, buon allenatore e poi giocano una partita a settimana. Hanno qualità e spesso andiamo in difficoltà con loro, sono onesto e dico che mi preoccupa l’arbitro, lo abbiamo avuto 3 volte come quarto arbitro e non penso abbia la stabilità emozionale per partite di questo livello, non è solo Sassuolo-Roma perché noi stiamo a 3 punti dalla Champions League, è una partita super importante per noi. Non mi lascia tranquillo il profilo dell’arbitro e il VAR, con lui abbiamo avuto spesso sfortuna, non abbiamo accettato sempre un determinato profilo di lavoro, poi mi dispiace perché c’è Berardi che è un giocatore fantastico, lo amo, ma bisogna avere rispetto per gli avversari, è troppo quello che fa per prendere in giro gli altri, per prendere i gialli, lo amo e lo odio, quel profilo di comportamento in campo non mi piace, se fosse un mio giocatore non mi piacerebbe per niente».

COSA HO DETTO AI MIEI – «Non giro la testa dall’altra parte, ho detto ai giocatori anche oggi che se vogliamo di più è questo tipo di profilo qua che ti fa stare in una zona di comfort. Per qualcuno sta bene, ma a me dà più adrenalina giocare per chi gioca per salvarsi, manca un punto, due punti, mi darebbe più adrenalina che stare in una situazione di tranquillità. Tanti allenatori fanno giocare bene le squadre senza responsabilità, ho detto ai ragazzi di alzare il tono, di avere meno superficialità, ho detto questa parola, penso sia la parola che si adatti maggiormente a quello che penso io. Con Real Madrid ho vinto con 100 punti e perso con 93 punti, se un giorno pareggiavi era un problema, dovevamo vincere sempre e questo è durissimo, bisogna avere quella parolaccia che non posso dire, non da 3-4-5 ma da tutti. Non abbiamo il potenziale per vincere tutte le partite, non abbiamo il potenziale per lottare con Juventus, Inter per il campionato, ma abbiamo il potenziale per cercare di stare quarti/quinti nella lotta con gli altri. Dobbiamo alzare il tono, è la mia esigenza con i ragazzi, non so se riesco solo a parole, ma si può fare anche in campo. È dura perché lavoro solo con chi è disponibile, Cristante gioca riposa gioca riposa, vediamo se domani miglioreremo questo aspetto poi avremo una settimana piena per preparare la Fiorentina».

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