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Serie A e campionati esteri: statistiche a confronto

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Il campionato italiano di calcio è uno dei più belli e dei più seguiti al mondo e, soprattutto in tempi di Champions League, ci si trova a confrontare il calcio italiano con quello dei principali campionati esteri.

Prima di una grande partita internazionale, c’è molto fermento, soprattutto tra gli scommettitori che vogliono analizzare il divario tecnico e tattico tra le squadre. Andiamo a vedere in cosa si differenziano i club italiani da quelli del resto d’Europa. Per avere invece più informazioni sulle scommesse sportive, ecco il link al sito asbari.

In questo articolo vedremo le principali differenze dal punto di vista delle statistiche, come valore della rosa, fatturati e numero di tifosi nel mondo, per quanto riguarda le differenze di gioco puoi invece leggere questo interessante articolo.

Partiamo dalla notorietà delle squadre nel mondo, valutando il numero dei tifosi: Delle prime 5 squadre più seguite al mondo nessuna è italiana ed il dominio è anglo-spagnolo (Manchester United, Barcellona, Real Madrid, Chelsea e Arsenal); per trovare le italiane dobbiamo guardare nei successivi 5 posti, dove, oltre a Liverpool e Bayern Monaco ci sono Juventus, Milan e Inter.

Passando ai valori delle rose però, la situazione è ben diversa, con le italiane che non entrano nei primi dieci posti, la prima, undicesima, è la Juventus con circa 700 milioni di euro di valore stimato della rosa. Valori ben diversi da quelli di Liverpool e Manchester City, entrambi sopra quota 1 miliardo e seguiti da PSG e Bayern Monaco, quotati entrambi tra 800 e 900 milioni.

Da questi dati e dai precedenti potrebbe sembrare che il calcio italiano sia indietro e che abbia meno tifosi e giocatori meno preziosi rispetto all’estero, ma non è proprio così. Infatti, se si tralasciano i primi posti e si vanno a vedere le quantità, l’Italia vanta un’ottima media. Delle prime 15 squadre per numero di tifosi, ce ne sono 6 inglesi, 4 italiane (in ordine Juve, Milan, Inter e Roma) e 2 o meno per gli altri campionati, lasciando l’Italia al secondo posto. Guardando i valori delle rose, tra le prime 25 squadre troviamo ben 9 inglesi, 7 italiane (in ordine Juve, Inter, Napoli, Milan, Roma, Atalanta, e Lazio), 5 tedesche, 3 spagnole e il PSG come unica francese; l’Italia è di nuovo seconda.

Guardiamo poi i ricavi societari. In testa abbiamo Barcellona e Real Madrid con circa 800 milioni di ricavi, mentre la prima italiana è la Juve, decima, con meno di 500 milioni. Tra le prime 21 squadre, però, troviamo 8 Inglesi, 5 italiane (in ordine Juve, Inter, Roma, Napoli e Milan), 3 tedesche, 3 spagnole e 2 francesi. Anche qui, secondi.

Interpretando questi dati vediamo che il campionato di serie A non punta tanto sull’eccellenza, quanto sulla qualità. Non ci sono squadre con introiti o rose dai valori stellari, ma c’è tanta qualità, tante squadre tutte in grado di competere ad alti livelli, anche economicamente. Questa ricerca della sostanza si può evidenziare confrontando ad esempio le scelte di mercato di Inter e Borussia Dortmund. Queste due squadre hanno un valore stimato della rosa praticamente identico (600 milioni di euro), ma da una parte abbiamo il Borussia con Haaland e Sancho, entrambi quotati oltre 100 milioni di euro, e poi un vuoto fino a Reyna, al terzo posto con una valutazione inferiore ai 40 milioni. Dall’altra invece l’Inter, Il cui giocatore più valutato è Lukaku (90 milioni), ma sopra alla valutazione di 50 milioni di euro troviamo ben 7 giocatori (Oltre a Big Rom, in ordine, Lautaro, de Vrij, Barella, Skriniar, Bastoni e Hakimi). Meno eccellenza e più qualità, appunto.

Per approfondimenti sull’aspetto economico del campionato italiano leggi anche qui.