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VOTI&STATS – Inter-Sassuolo: Barella e Dimarco si spengono e mancano di precisione

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Nicolò Barella

«Il piano è buono, paga la stanchezza»: è il sintetico giudizio de La Repubblica relativo a Simone Inzaghi per quanto la riguarda la prestazione dei suoi

«Il piano è buono, paga la stanchezza»: è il sintetico giudizio de La Repubblica relativo a Simone Inzaghi per quanto la riguarda la prestazione dei suoi, usciti sconfitti 1-2 in Inter-Sassuolo. I nerazzurri erano dai tempi del famoso uno-due di Giroud, costato uno scudetto, che non vivevano la situazione di ieri sera: vantaggio all’intervallo, ribaltone nel risultato da parte di avversari bravi a crescere nella prestazione e nell’efficacia dei tentativi, che pure c’erano stati nel corso della prima frazione di gioco. Una gara completamente simmetrica sul piano delle conclusioni: 8-5 a favore dei padroni di casa fino al quarantacinquesimo, il dato esattamente contrario nella ripresa a segnalare la brillantezza della formazione di Dionisi.

Per quanti riguarda la valutazione sulle prestazioni dei singoli interisti, andiamo a scoprire quelle più interessanti utilizzando La Gazzetta dello Sport e la già citata Repubblica.

BARELLA – Senza allarmismi, però è sul motorino sardo che occorre fare una riflessione visto che è ancora lontano dal suo migliore rendimento. Il quotidiano politico non va oltre il 5,5: «Bravo a inserirsi negli spazi, ma fatica a uscirne». Il giornale sportivo lo boccia con mezzo voto in meno: «La partenza è un fulmine, l’arrivo è da lumaca. Il centrocampo del Sassuolo gli ruba spazio e tempi di gioco, lui sbaglia spesso la rifinitura per i compagni dai 25-30 metri».

DIMARCO – Uno dei giocatori più brillanti del periodo, reduce dal capolavoro di Empoli, oscilla tra sufficienza e 5,5 con la stessa modalità del compagno, è la Gazzetta la più dura. Il 6 è perché «prova a scrollarsi di dosso la stanchezza a suon di sgroppate». L’insufficienza in quanto «va tante volte al cross nel primo tempo, ma il sinistro non è preciso come a Empoli. Non è un fattore, non capita spesso ma non è un caso che l’Inter sia più pericolosa a destra».