VOTI&STATS – Milan Udinese: Pioli bocciato, il 4-4-2 non ha funzionato

I giornali di oggi bocciano in pieno il Milan e Stefano Pioli: l’esperimento 4-4-2 non ha prodotto quanto sperato dal tecnico

Il Milan ha perso la gara in casa con l’Udinese e la sua classifica adesso si fa pesante oltre che essere aggravata da una serie di considerazioni che gettano una luce sinistra sul presente della squadra e sull’immediato futuro, di non semplice risoluzione. Né in Italia, né ed ancor più in Europa.

1) Il distacco. C’è una classifica preoccupante, adesso, con un corposo -6 dall’Inter in un turno nel quale era verosimile pensare semmai di accorciare il divario data la difficoltà dell’impegno dei nerazzurri a Bergamo.

2) La partita. I numeri di Milan-Udinese dicono che i rossoneri hanno concluso solo 2 volte in più degli avversari. Tanti cross (24-6), tantissimo possesso palla (72-28%) ma anche pochi duelli vinti (46,5-53,5%).

3) Il periodo. Solo 3 giornate fa, erano i rossoneri a guidare la classifica in posizione solitaria. Un solo punto in 3 giornate a fronte del filotto dei cugini ha capovolto totalmente un quadro positivo.

4) Il Psg all’orizzonte. C’è una vigilia di Champions League tormentata, dato anche il valore dell’avversario e la necessità di vincere. Pioli si è detto fiducioso, ma lo aveva fatto anche prima della sfida di ieri sera.

Quali sono le responsabilità del tecnico? Quali voti in pagella ha ottenuto oggi? Andiamo a scegliere tre giudizi, accomunati da una stroncatura netta e da considerazioni varie sulla scelta di puntare su un 4-4-2 (o anche 4-2-4 secondo alcune interpretazioni) che non ha prodotto gol.

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Voto 4,5: «Raddoppia le punte, dimezza l’efficacia: partitaccia. Cento errori tecnici ma nessuna idea paga: squadra slegata, senz’anima»

CORRIERE DELLA SERA – Voto 4,5: «Il modulo spregiudicato non dà frutti: -6 dall’Inter»

CORRIERE DELLO SPORT – Voto 4: «Presenta un inedito 4-4-2 anche a causa delle assenze, ma la sua squadra non decolla. Ne esce una delle partite più brutte del suo mandato al Milan».