Cassano si ritira... anzi no! La raccolta delle migliori "cassanate" - Calcio News 24
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Cassano si ritira… anzi no! La raccolta delle migliori “cassanate”

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Antonio Cassano oggi ci ha regalato l’ultimo atto di una vita divisa tra colpi di genio e colpi di testa

Cos’altro non è Antonio Cassano se non un genio? Il vocabolario Treccani tra le definizioni di “genio” riporta: «chi, all’originalità dell’ingegno, unisce la capacità di dare forma e tradurre in atto quanto la fantasia o l’immaginazione gli detta» ed è proprio questo che il talento di Bari vecchia ha fatto nella sua vita: realizzare e dire tutto quello che gli passava per la testa, in campo e fuori. L’ultimo colpo di teatro l’ha realizzato oggi. Appena otto giorni fa aveva firmato con il neopromosso Verona, dopo un anno di inattività seguito alla rottura con la Sampdoria. Poi oggi pomeriggio l’annuncio shock: «Mi ritiro». Tutti ci restano di sasso, tifosi dell’Hellas e semplici amanti di quel fantastico giocatore che FantAntonio è stato. Ma appena tre ore dopo il genio torna a manifestarsi: «Ho cambiato idea, continuo al 100%». Caso rientrato ma questa è solo l’ultima delle “cassanate” che hanno costellato la sua carriera.

Gli anni d’oro di Roma: tra corna e bandierine spezzate

Dopo l’esplosione al Bari, Cassano si trasferisce alla Roma campione d’Italia per fare coppia con Francesco Totti. Un duo da sogno per i tifosi giallorossi che ancora oggi hanno negli occhi quei duetti in mazzo al campo che facevano ammattire le difese di mezza serie A. Però è proprio in questi anni che verrà coniato il termine “cassanate”, coniato dall’allenatore Fabio Capello che in quegli anni era alla guida dei giallorossi. Gli aneddoti extra calcistici relativi agli anni romani di Cassano si sprecano ma noi preferiamo soffermarci sulle “prodezze” realizzate in campo. Milano, finale di coppa Italia tra Roma e Milan: al 28′ del secondo tempo l’arbitro Rosetti lo espelle per le continue proteste e Cassano gli mostra le “corna”.

Ma se volessimo sintetizzare in una partita genio e sregolatezza di FantAntonio la partita perfetta forse è un Roma-Juventus finita 4-0 per i giallorossi con una Cassano in grande spolvero che realizza una doppietta e per esultare spezza la bandierina. Motivazione? Lo aveva promesso a Fabio Capello. Quando l’arbitro Collina lo ammonisce sembra dirgli: «Guarda che hai combinato…».

Cassano show al Real Madrid: l’imitazione di Capello

L’avventura a Roma si chiuse nel peggiore dei modi, con una dolora rottura. Ma la carriera di Cassano sembra prendere il volo quando approda al Real Madrid. Ad accoglierlo c’è proprio Fabio Capello: il rapporto tra i due continua a non decollare. Il barese gioca poco e dimostra il suo disappunto alla sua maniera imitando goffamente il mister davanti ai suoi compagni di squadra. Con i galacticos appena 29 presenze e 4 gol.

Gli anni alla Sampdoria: Cassano perde il pelo ma non il vizio

Quando torna in Italia alla Sampdoria per la sua carriera sembra essere un passo indietro. A Genova Cassano rifiorisce, sembra diventato un calciatore e una persona matura ormai ma lo scivolone è dietro l’angolo. A far scattare la furia di FantAntonio è ancora una volta un espulsione. Al minuto 87′ di Sampdoria-Torino Cassano è espulso per doppia ammonizione dall’arbitro Pierpaoli. Come un toro, il barese alla vista del cartellino rosso si scaglia contro l’arbitro e addirittura si leva la maglietta. Una sceneggiata che è diventato ul cult-trash della serie A.

Cassano a Milano: dalla frase sui gay alla lite con Strama

Anche quella dalla Sampdoria è un distacco doloroso e finisce con un “Vaffa” al presidente Garrone al termine di una stagione in cui la coppia Cassano-Pazzini (la stessa che si è riconciliata a Verona) ha trascinato i blucerchiati in Champions League. Lo accoglie il Milan ma con scarse fortune visto che per diversi mesi resterà fuori dai campi di gioco a causa di un problema cardiaco. Durante la sua avventura avrà il tempo di regalare una discussa intervista durante un ritiro della nazionale in cui è chiamato a dire la sua sui gay nel mondo del calcio: «Froci in squadra? Problemi loro…».

https://www.youtube.com/watch?v=LFJdR5q8iow

Anche con il Milan finisce male e Cassano ha parole al veleno per Adriano Galliani: «Mi ha preso in giro, promette ma poi non mantiene la parola. Faceva tanto fumo e poco arrosto». Ma questa volta Antonio si sposta di poco, resta nella stessa città ma finisce a giocare con l’Inter, la squadra per cui faceva il tifo da bambino. La sua avventura in nerazzurro dura appena una stagione, tra alti e bassi, che poi finisce con una zuffa in allenamento con Stramaccioni, si proprio quello di “Strama bene bene”. Si dovranno intromettere compagni di squadra e staff per evitare che la colluttazione degenerasse.

Il ritorno alla Sampdoria e gli anni della maturità

Dopo la parentesi di Parma, Cassano decide di tornare alla Sampdoria per chiudere la sua carriera. Un calciatore ormai maturo che sembra aver trovato maggior stabilità con la moglie e i suoi figli. Ma qualcosa va storto. Il feeling con il presidente Ferrero non decolla e nello scontro finale il talento di Bari vecchia ha la peggio: la società lo sbatte fuori rosa fino alla scadenza del suo contratto a giungo scorso. Quando smette le voci sul suo ritorno si susseguono, viene accostato anche a molte squadre di categorie inferiori ma Cassano mette subito le cose in chiaro alla sua maniera: «Con le pippe che ci sono in giro, o gioco in Serie A o me ne sto a casa».