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2015

CN24 – Parma, Barilla: «Sarà un nuovo inizio, vogliamo aprire un nuovo capitolo»

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Il commento di Scala: «Saremo una squadra pulita»

Inizia l’era Parma Calcio 1913. Il club ducale, dopo il fallimento targato Ghirardi-Manenti, riparte sotto la gestione Nevio Scala come presidente e con  investitori del calibro di Guido Barilla. Ecco il commento di quest’ultimo in conferenza stampa, raccolto da Calcionews24.com: «Vogliamo far risorgere Parma e il calcio è fondamentale per la resurrezione. Sarà un nuovo inizio, noi vogliamo aprire un nuovo capitolo con delle persone serie che hanno la nostra stima. Siamo un gruppo di parmigiani affezionati e pensiamo che il calcio debba essere affidato a dei professionisti».

CONTINUA BARILLA –  «Questo darà modo alla squadra di crescere in maniera sana e con umiltà per intraprendere una strada di grandi successi. La nostra idea è nata a febbraio, abbiamo aspettato, speravamo che una delle due cordate avesse successo per ripartire dalla B ma così non è stato. Questa è un’avventura che faccio io personalmente, non ha nulla a che vedere con l’azienda. Io sono milanista ma non vuol dire nulla, la dedizione che avrò per questa squadra sarà assoluta».

LE PAROLE DI FERRARI – Questo il commento invece dell’imprenditore Marco Ferrari: «Ci siamo ispirati alla Germania, il nostro è un progetto a lungo periodo ed è accompagnato dalla nuova inizio che sarà l’azionista di maggioranza e abbiamo quasi duecento diversi soggetti tra imprenditori, Parma club e altri che ci hanno dato la loro disponibilità. Come decideremo? Ci sarà un consiglio d’amministrazione che identificherà le figure tecniche, persone che sappiano fare il loro lavoro. Non ci sarà più un padre padrone, tutti saranno controllati. Il nuovo dg sarà Luca Carra e può fare quello che vuole fino a 50mila euro, poi avrà bisogno delle firme del cdA e questa regola che sembra una stupidata non è applicata da nessuna società in Italia. Noi vogliamo far rinascere il calcio a Parma e siamo onorati che una persona come Nevio Scala abbia creduto in noi e non sarà un presidente onorario ma sarà un presidente con la firma e in due minuti ha accettato la nostra proposta e ha rispettato le promesse fatte perché ha detto ‘se il Parma mi vuole in d vengo anche gratis’ e ora è qui».

LE PAROLE DI SCALA«Noi saremo una squadra pulita, biologica, saremo trasparenti e disponibili. Dal punto di vista tecnico stiamo lavorando, siamo nati ieri e vi chiedo pazienza e non avremo alcuna collusione con le persone che fino a questo momento hanno lavorato nel calcio italiano e vi faccio un’altra promessa: andremo a migliorare e ad aumentare le capacità del settore giovanile, punteremo veramente sul calcio giovanile e faccio un appello alle famiglie dei ragazzi che sono liberi e che sono appetiti da molti club e spero di aver fermato qualcuno. Un signore mi ha fermato in piazza e mi ha detto ‘non vedo una partita da 5 anni ma quest’anno farò l’abbonamento ‘. Questi siamo noi e faremo di tutto per darvi le soddisfazioni che meritate».

LE PAROLE DI CARRAEcco il commento invece di Luca Carra, nuovo dg: «Il mio sarà un ruolo di coordinamento e non avrò la presunzione di intervenire nelle scelte tecniche. È un compito non facile, i tempi sono strettissimi ma abbiamo già iniziato a lavorare per l’iscrizione, per l’affiliazione alla FIGC, per i campi e vorremo partire il prima possibile per la campagna abbonamenti mantenendo i prezzi il più basso possibile e ci saranno sorprese. Un’altra priorità sono la maglia e il logo. Il logo attualmente appartengono ai curatori fallimentari e andremo a parlare con loro e ci piacerebbe incontrare i tifosi per deciderlo insieme perché potrebbe accompagnarci per alcuni mesi. Vogliamo realizzare il museo del Parma qui allo stadio, vogliamo uno stadio senza barriere, vogliamo portare il Tardinj a essere un posto vivo e faremo lo shop del Parma. Abbiamo bisogno dei tifosi, di tutti i tifosi».

ANCORA FERRARI – «Ringraziamo tutte le istituzioni, maggioranza e opposizione per una volta hanno lavorato dalla stessa parte, abbiamo fatto partire la richiesta per l’affiliazione alla FIGC e attendiamo la loro risposta con serenità. Ci sono dei regolamenti e li abbiamo rispettati. Crediamo di avere una proposta credibile e attendiamo fiduciosi la risposta della Federazione. Bologna 2010? Alla base di tutto è l’enorme coesione a livello di valori che abbiamo ritrovato tra di noi. Non abbiamo comprato la squadra per della pubblicità. Noi siamo convinti che il calcio non funzioni più e vogliamo ripartire. Nessuno di noi è qui oggi per dire che abbiamo salvato il Parma. Il Parma è stato assassinato e ora bisogna ripartire. Cercheremo di privilegiare chi ha perso il lavoro ma l’assetto societario di serie D è diverso da uno di serie A. Perché non si è fatta questa cosa 10 anni fa? Le cose si muovono, il calcio di un certo tipo non interessa agli imprenditori di Parma, questo interessa. Oggi siamo tutti maturi e dobbiamo lavorare per ripartire. Ripescaggio in Lega Pro? È il primo luglio, stiamo facendo le corse per iscrivere la squadra e ad oggi la normativa non lo consente e siamo abituati a valutare i fatti. La politica degli ingaggi? C’è il tetto degli ingaggi e lo rispetteremo e vogliamo gente che capisca che venire a giocare a Parma valga più di 20-30 mila euro. Ad alcuni giocatori che meriteranno dei bonus verrà comprata una macchina, un telefonino ma non verrà fatto mai un contratto in nero come si usa fare. La nostra sede principale sarà lo stadio Tardinj. Nelle prossime settimane annunceremo degli accordi con nuovi sponsor e ce ne saranno delle belle. Ghirardi ha lamentato di esser stato lasciato da solo? Qualche deficiente che lo ha aiutato c’è stato. Noi abbiamo iniziato a parlare di questo progetto a febbraio e secondo noi non aveva alcun senso fare un’offerta per la B a causa del debito che era troppo elevato pensando al rapporto tra debito pregresso e futuro. Io sono andato via dal Parma due anni fa perché era venuto a mancare un rapporto di fiducia». 

ANCORA BARILLA – «Il centro sportivo di Collecchio? È molto importante per la squadra, è nei nostri pensieri, staremo ad osservare quello che i curatori penseranno di fare. Il centro sportivo è un gioiello, lasciato chiuso per qualche settimana diventa un problema estremamente serio e sarà nostra cura occuparcene da vicino per tentare di salvarlo».

CHIUDE SCALA – «Nuovo allenatore? Stiamo cercando di scegliere. Il responsabile del settore giovanile sceglierà il suo staff, io non invaderò i ruoli. Io andrò a scegliere gente di cui avrò una grande stima e sarà una scelta condivisa da tutti, è chiaro che io avrò un’influenza maggiore ma da solo posso sbagliare ma in 10-12 si sbaglia meno. Gli allenatori del settore giovanile stanno già lavorando senz essere convinti di essere parte di questa società e se ci sarà da spendere qualcosa in più lo faremo in quella direzione. I giocatori più importanti li stiamo perdendo, un paio vanno a Roma, uno a Cesena, un altro a Bergamo. Purtroppo siamo arrivati tardi e non si poteva fare prima, qualche delusione dovremo metabolizzarla ma dalle delusioni può nascere anche qualcosa di positivo. Identikit dei giocatori e tempi? Stiamo lavorando, abbiamo già le idee molto chiare e il vice presidente voleva già avere il direttore sportivo, l’allenatore. Faremo una squadra che vuole vincere ma non a tutti i costi ma con i nostri modi: vincere è il nostro obiettivo. Una volta che avremo scelto il nuovo direttore sportivo sceglieremo l’allenatore e vi garantisco che si offrono in tanti. Non ci vuole fretta, per fare il mercato fino ad agosto. Ricordiamoci che non siamo in serie A, siamo una squadra di dilettanti ma ragioniamo con l’obiettivo di diventare professionisti. In serie D c’è l’obbligo degli under e sono convinto che li sarà fatta la differenza e le cose andranno benissimo. Ritorni di Lucarelli e Morrone? Prima bisognerà scegliere direttore sportivo e allenatore, poi decideremo. Sarò un presidente che sta studiando, che sta imparando e che si sta applicando, sarò presente, sarò molto vigilie e non interferirò sul lavoro altrui e voglio imparare a fare anche il presidente».

 

 

Dal nostro inviato Antonio Parrotto