Come perdere un campionato in poche semplici mosse: alcune rimonte storiche - Calcio News 24
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2014

Come perdere un campionato in poche semplici mosse: alcune rimonte storiche

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Milan 1988, Lazio 2000, Borussia Dortmund 2002 e Manchester City 2012: quattro super rimonte

RIMONTE – I tifosi della Juventus stanno battendo in questo momento il record di auto-palpate inguinali anti-malocchio, perché il calcio è soprattutto un gioco di scaramanzie varie. A Roma, sponda giallorossa, invece c’è chi si comporta come Lino Banfi – tifoso romanista, attenzione – in Occhio Malocchio Prezzemolo e Finocchio, un film ingiustamente lasciato fuori dalla giuria degli Academy Awards e che spiega bene il tema della cabala. Tutto questo perché? Perché mancano quattro giornate alla fine e la miglior Juventus di tutta la storia della Serie A rischia di vanificare tutti i record in favore della miglior Roma, attualmente seconda a otto punti di distanza. La matematica non è un’opinione, l’aritmetica non condanna nessuno e il calcio è strano Beppe: tutti ingredienti che portano i meno scettici a pensare alle grandi e clamorose rimonte del passato. Riportiamo di seguito dei casi storici, non solamente italiani. Tenetevi forte e per favore aggrappatevi ai braccioli della sedia e togliete le mani da là sotto, che non è carino.

MILAN 1987-88 – Il cul de sac è stato una prerogativa abbastanza importante del Milan di Sacchi, ma questo argomento è stato tirato fuori soprattutto dai detrattori. Nell’unico scudetto rossonero il tecnico di Fusignano a cinque dalla fine si trovava a meno quattro dal Napoli (meno sei contando tre punti a vittoria) eppure poté contare non solo su un collettivo assurdo per potenza e qualità, ma anche sui passi falsi del Napoli che in tre gare fa solo un punto e soprattutto perde in casa lo scontro diretto col Milan, un 2-3 che forse è tra le migliori cinque gare della storia in Serie A. Morale della favola Arrighe, al primo anno a Milano, alza lo Scudetto e dà il via al dominio del Milan negli anni a venire.

LAZIO 1999-00 – Otto punti in quattro giornate oggettivamente sono un’infinità ma la Juve ne sa qualcosa di come perdere i campionati in maniera rocambolesca. Nel 1999-00 arrivò persino ad avere nove punti sulla Lazio di Sven Goran Eriksson, in seguito ridotti a tre e poi diventati cinque alla quart’ultima. L’uomo della provvidenza in quella stagione per la Lazio fu, ancora prima di Calori, il veronese Fabrizio Cammarata, che al Bentegodi infila due volte van der Sar e fa scricchiolare il tricolore bianconero. La domenica successiva la Juventus vince col Parma tra le proteste ma poi sotto il famosissimo nubifragio di Perugia viene condannata dagli umbri a un inaspettato secondo posto dietro la Lazio. Sembrava il capolinea della carriera di Ancelotti come allenatore, e invece…

BORUSSIA DORTMUND 2001-02 – Se il Bayer Leverkusen lo chiamano anche Bayer Neverkusen e se in alcuni posti della Germani spuntano cornetti rossi nei posti dove si trova Michael Ballack, un motivo ci dovrà pur essere. Il Bayer vorrebbe cancellare la stagione 2001-02 dai libri di storia calcistica, visto che perse la finale di Champions, quella di DFB Pokal e anche il campionato in maniera a dir poco imbarazzante. A tre giornate dalla fine con il Werder Brema basta una vittoria in casa per il titolo, cono cinque i punti sul Borussia Dortmund e quindi un successo vorrebbe dire campionato in saccoccia. Le Aspirine perdono 1-2 e anche la domenica successiva a Norimberga cadono 0-1 lasciando il primato ai gialloneri, liberi di festeggiare all’ultima giornata grazie al 2-1 sull’Hertha. C’è un 5 maggio per tutti.

MANCHESTER CITY 2011-12 – Roberto Mancini è un altro allenatore che viene “accusato” di essere troppo spesso graziato dalla buona sorte. Sir Alex Ferguson, vecchio lupo di mare, mai avrebbe pensato nel 2012 di poter perdere un campionato in vantaggio di otto punti a poche gare dalla fine. Poi a Old Trafford arrivò l’Everton a fermare i Red Devils sul 4-4 e una settimana dopo ecco ancora una volta lo scontro diretto, arma dei nobili per far valere la propria superiorità e anche dei deboli per lo spirito di rivalsa. Vinse il City di Mancini e nelle ultime giornate non sbagliò nulla. Ricorderete senz’altro la maniera assurda con cui i citizens chiusero la stagione, con una rimonta nella rimonta sconsigliatissima ai cardiopatici: due gol in due minuti al QPR e Premier agguantata a tempo scaduto.

BISOGNA SAPER PERDERE – Molto spesso però le rimonte non sempre vanno a buon fine. Ne sa qualcosa proprio la Roma che nell’era Ranieri sorpassò Mourinho in testa alla Serie A e poi cadde sotto i colpi di Giampaolo Pazzini a titolo ormai conquistato; e pensare che sia quell’anno che due anni prima la Roma è stata campione d’Italia per quarantacinque minuti… Anche la Real Sociedad 2002-03 fece qualcosa di strepitoso e disputò un girone di ritorno quasi appaiando il Real Madrid in testa alla classifica ma perdendo il campionato solo all’ultima giornata. Comunque otto punti in quattro giornate è un divario veramente ampio, nella storia dei maggiori campionati europei non si è mai visto perdere un campionato con così tanto vantaggio. E adesso cari tifosi fate tutti gli scongiuri che volete.