Milan, Rivera: "Senza i miei compagni non sarei mai arrivato fin qui" - Calcio News 24
Connect with us

2012

Milan, Rivera: “Senza i miei compagni non sarei mai arrivato fin qui”

Avatar di Redazione CalcioNews24

Published

on

a

Gianni Rivera, simbolo indiscusso della storia del Milan, ha parlato questa mattina a margine della premiazione da parte del presidente dell’Uefa Michel Platini: “Non ho parole – ammette l’ex rossonero, come riportato sul sito ufficiale della società  meneghina -. La spiegazione del premio data da Michel dovrebbe farmi stare zitto per non rovinare quanto ho sentito. Ma lo ringrazio sentitamente, così come tutti i presidenti del Milan con cui ho lavorato. Avrei voluto che qua fossero presenti tutti i miei compagni di viaggio, purtroppo non è stato possibile raggiungerli tutti, ma una parte molto rappresentativa delle epoche in cui ho giocato è qui con me oggi. Senza di loro non sarei mai arrivato dove sono ora. Quando avevo 17 anni, i più anziani mi hanno aiutato e accettato. C’era un certo clima quando sono arrivato al Milan e siamo stati capaci di mantenerlo negli anni. Il simbolo del Milan è importante, lo stile del club è rimasto anche oggi perchè la società  ha sempre lasciato un messaggio di signorilità . Non posso spezzare questo premio per dividerlo con i miei compagni, anche in Nazionale, ma idealmente lo faccio. Nella mia epoca è diventata l’Associazione dei calciatori in un’epoca difficile, anche quello fu un gesto significativo di cui sono orgoglioso. Ringrazio Platini, meriterebbe anche lui un premio analogo. Grazie a tutti per la presenza e per quanto hanno fatto per me nel corso della mia vita“. Dell’evento tenutosi nella Sala Executive di San Siro ha parlato anche il numero uno dell’Uefa: “Nel 2007 ho pensato che il premio del Presidente dovesse essere consegnato ai grandi campioni del calcio europeo. Gianni Rivera ha collezionato tanti soprannomi in un’epoca nella quale non si parlava tanto di calcio come oggi. Tutto il mondo ricorda gli incredibili tempi supplementari all’Azteca nel 1970, forse lui fu il primo giocatore moderno nell’era mediatica. Gianni era uno che ragionava e capiva di strategia, un giocatore cerebrale che sapeva che la palla viaggiava più veloce dell’uomo. Diceva ai suoi compagni: anche se non ti guardo, farò arrivare la palla dove serve a te. Quando vinse il Pallone d’Oro nel 1969, il titolo di France Football fu: La classe allo stato puro. Ma era anche risultati: ha ottenuto tanti successi internazionali con il club e con la nazionale, disputando quattro Mondiali e le Olimpiadi a Roma nel 1960. Tutti ricordano la sua leggerezza nella corsa e nel tocco, Gianni Brera nel 92 scrisse: Ridateci l’abatino. Io gli rispondo: Rivera è come il calcio, una storia infinita. Con questo premio entra formalmente nell’esclusivo gruppo di quelli che hanno onorato il calcio con la loro immensa classe e quelli che hanno dato più di quanto hanno ricevuto. Grazie per quanto sei stato e per rimanere sempre quello che sei“.