2012
Novara, Tesser: “Futuro? Non dobbiamo pensarci ora”
Il di Attilio Tesser sulla panchina del Novara è stato celebrato con una vittoria che regala nuove speranze ai piemontesi. La rimonta pare però ancora molto difficile, ma l’obbligo è crederci, come afferma il tecnico degli azzurri ai microfoni di “Mediaset Premium”: “Quando si ritorna si sogna sempre di rientrare in maniera positiva, con una vittoria. à? avvenuto grazie ad un ottimo primo tempo da parte della squadra e poi una ripresa fatta di sofferenza. La squadra è sempre rimasta molto concentrata ed ha lavorato col cuore fino alla fine. Vediamo partita per partita, fiduciosi e consapevoli di dover dare sempre il massimo. Prestazioni che possono dare qualcosa in più? Dobbiamo crederci, perchè se non ci crediamo non facciamo gare come quella con l’Udinese. Sappiamo quali sono le difficoltà , ma pensiamo di partita in partita. Sappiamo che la prossima è contro il Siena, ci dobbiamo ricompattare e dare il massimo domenica, per la nostra dignitià e per la gente. Battuto Guidolin? Da quando incontro Francesco è la prima, stasera è andata bene a noi, va bene così. A volte è più giusto che vinca la più piccola. Lo stadio ha intonato cori per me? Conosco l’affetto di questa gente. Mi sento molto più responsabile di prima, prima ero un allenatore che ha sbagliato facendo il suo, ma non mi hanno mai negato l’affetto e questo mi ha responsabilizzato sempre di più. Io rispetto questa gente e farò quello che facevo prima, ancora di più ora. Quando mi hanno richiamato in panchina ero a Novara a fare il trasloco, non ci ho pensato un secondo ed ho detto subito di sì. Ci siamo parlati col presidente e non c’è stato alcun problema. Sono tornato in un momento di difficoltà , ma c’è in me la voglia di continuare bene. Se ci sarà da metterci la faccia lo farò senza paura. Qual è la programmazione per il futuro? Lo dico veramente: non voglio pensare al futuro, vorrebbe dire parlare soprattutto di cose negative. Siccome abbiamo un obbligo verso questa gente, dobbiamo provarci anche se sappiamo che undici punti di distacco ad undici gare dalla fine rende tutto più difficile. C’è un presente che è estremamente pesante e delicato, non voglio parlare del futuro”.