Atalanta, con il Napoli un lavoro a metà. Impegno presente, ma troppi problemi offensivi
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Atalanta, con il Napoli un lavoro a metà. Impegno presente, ma troppi problemi offensivi

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L’Atalanta esce a testa alta contro il Napoli? A metà tra atteggiamento iniziale giusto e scelte offensive sbagliate

Per l’Atalanta battere un Napoli competitivo come quello di questa stagione era una missione non impossibile, ma sicuramente molto difficile. In un contesto dove la sconfitta è quasi inevitabile vista la forza dell’avversario (demeriti nerazzurri a parte), occorre aggrapparsi alla prestazione della squadra: se grinta e forza di volontà sono ben presenti si può guardare il futuro con ottimismo.

La Dea è uscita a testa alta? In parte. A livello tattico e soprattutto difensivo, la partita è stata impostata molto bene con un gruppo tanto grintoso quanto ordinato, in grado di bloccare gli attacchi partenopei: Toloi, Scalvini e Djimsiti reggevando bene sulla retroguardia il trio Politano, Kvaratskhelia e Osimenh, Musso era reattivo così come De Roon e Ederson davano quantità in mediana, mentre sulle fasce Ruggeri e Maehle facevano il bello e il cattivo tempo. Un primo tempo tutto sommato giocato bene (da centrocampo in giù).

L’altra faccia della medaglia però arriva in attacco, soprattutto su alcune scelte offensive di Gasperini nella ripresa. Se da una parte il tandem colombiano Zapata-Muriel ha fatto filtrare ottimismo, dall’altra i nei sono stati tanti: Pasalic non era in serata, Hojlund messo come seconda punta fa molta fatica al di là dell’impegno (si tratta pur sempre un centravanti puro), e soprattutto il mancato utilizzo di Lookman.

Utilizzare solo 5 minuti il giocatore più forte della rosa contro la prima in classifica quando c’è bisogno di rincorrere e portare qualità offensiva rimane una scelta incomprensibile. Questione tecnica? Incomprensioni con l’allenatore? Sta di fatto che questa Dea ha bisogno delle sue certezze al di là delle strategie: il salto di qualità della squadra passa attualmente da lui. Al Maradona andata come è andata, ma l’Atalanta deve ritornare ad essere concreta per raggiungere l’Europa.