Caos tamponi Lazio, siamo a un punto di svolta nell'indagine? Le ultime - Calcio News 24
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Caos tamponi Lazio, siamo a un punto di svolta nell’indagine? Le ultime

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Continua il lavoro delle due Procure sul caos tamponi in casa Lazio: oggi sarà ascoltato il medico sociale Ivo Pulcini

Le due Procure (quella della Repubblica e quella Federale) continuano a lavorare senza sosta per far chiarezza sui tamponi effettuati in casa Lazio. Oggi sarà ascoltato il responsabile dello staff sanitario biancoceleste, Ivo Pulcini, e l’indagine potrebbe vivere un giorno chiave.

Come riporta La Gazzetta dello Sport la testimonianza di Pulcini è centrale perché tutti gli elementi al momento al vaglio della Procura lo vedono in qualche modo coinvolto, anche se occorrerà soprattutto comprendere quanto e se nelle violazioni che gli verranno contestate siano state coinvolte altre persone, a partire dal presidente Lotito. La mancata condivisione delle informazioni sui positivi alla Asl, nel calcio responsabilità del medico sociale. Anche il protocollo federale prevede infatti il coinvolgimento diretto dell’autorità sanitaria, chiamata anche a mappare i contatti stretti dei singoli giocatori risultati contagiati. Da quanto risulta la Lazio ha contattato la Asl con le adeguate comunicazioni formali soltanto dopo i tre tamponi positivi di Immobile, Leiva e Strakosha al Campus Biomedico. In precedenza solo telefonate a cui non ha fatto seguito alcun tipo di documentazione.

Fra le circostanze da chiarire c’è dunque quella di aver fatto giocare Ciro Immobile a Torino a sei giorni dai tamponi Uefa che gli impedirono di partire per Bruges. Chinè, che ha in mano tutte le carte della Lazio relative a tamponi e Covid, dovrà anche fare chiarezza su eventuali altre positività non dichiarate e verificare che tutto sia avvenuto nel modo corretto. Le sanzioni, graduali in base alla violazione riscontrata, vanno dall’ammenda all’esclusione del campionato, passando da penalizzazione e retrocessione. La gravità verrà valutata “in funzione del rischio per la salute dei calciatori, degli staff, degli arbitri e di tutti gli addetti ai lavori esposti al contagio da Covid-19, nonché dell’accertata volontà di alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione”, quindi la presenza o meno di dolo.