Lotito: «La Lazio non è un punto di partenza. Sarri? Ho dato mandato per un rinnovo biennale»
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Lotito: «La Lazio non è un punto di partenza. Sarri? Ho dato mandato per un rinnovo biennale»

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Claudio Lotito, presidente della Lazio, parla dalla cena di Natale della squadra biancoceleste: ecco le sue dichiarazioni

Presente alla cena di Natale della Lazio, il presidente Claudio Lotito ha rilasciato queste dichiarazioni ai canali del club.

LAZIO – «Sono il presidente di una grande famiglia che è cresciuta molto in questi anni. Ad oggi dico che alcuni non hanno colto l’importanza di far parte di una grande famiglia in cui ognuno ricopre un ruolo che deve svolgere al massimo. La Lazio non è un punto di partenza, ma è un punto di arrivo. Noi facciamo parte di una famiglia che rappresenta un ente morale: nel corso della Prima Guerra Mondiale il mio predecessore decise di cedere i propri terreni per dare vita ad orti di guerra».

SARRI – «Oggi ho incontrato mister Sarri, un uomo che può fare la differenza nel mondo del calcio. Ha una grande passione per il calcio, vive per questo sport. Il mister non è precario, anzi ho dato mandato affinché venga rinnovato il suo contratto di altri due anni. Noi siamo i primi a rispettare le regole del sistema. È finito il tempo del silenzio assenso, oggi la gente deve dimostrare le capacità attraverso i fatti e gli atteggiamenti».

ACQUISTO KLOSE – «Klose arrivò a Roma nel giorno del suo compleanno. In serata andò a riposare dato che il giorno dopo doveva allenarsi. Svolse la seduta con i ragazzi della Primavera ed alla fine si fermò a raccogliere i palloni. Per questo motivo è diventato il capocannoniere dei Campionati del Mondo».

GIOCATORI – «Per essere definiti campioni si deve essere riconosciuti come tali. All’interno di questo gruppo c’è gente che stimo molto per come si comporta attraverso l’atteggiamento. A volte, invece, c’è un problema di egoismo, non si guarda al collettivo».

REGALO – «Per Natale vorrei la consapevolezza di saper riconoscere il valore del rispetto. La nostra è una famiglia dove deve esserci l’orgoglio di appartenenza ed in cui si vince con cattiveria agonistica e determinazione».

LOCATION – «Ho voluto questa location perché qui mi sono sposato tanti anni fa. Ho voluto dare un segnale, noi siamo la Lazio».

ANCORA SARRI – «Io punto sul mister perché sono convinto che attraverso il comportamento che ha si possono ottenere dei risultati e può consentire ai calciatori di crescere prima di tutto come uomini».

MESSAGGIO FINALE – «Noi siamo una grande famiglia con delle regole che non si possono disattendere. Voglio a tutti i costi portare avanti la crescita del sistema e del club. Non consentirò a nessuno di distruggere il mio operato. Sono diciotto anni che ricopro la carica di presidente, nessuno deve insegnarmi nulla. Io posso insegnarvi ad essere uomini».