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La Juve crolla, ma era tutto calcolato: perché Allegri ha scelto di perdere al Camp Nou

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Barcellona come crash test per tanti nuovi: Allegri ha forzato la mano sulla formazione titolare per capire di quale Juve può fidarsi. Ed è così che è nata una sconfitta messa in preventivo nel percorso di crescita

Sembra un paradosso e, per certi aspetti, lo è a tutti gli effetti. Ma la scelta di Massimiliano Allegri di schierare una Juve completamente inedita al Camp Nou nell’esordio di Champions League contro il Barcellona di Messi ha un suo perché. E’ vero: il tracollo in terra spagnola ha generato critiche, polemiche e processi ad una squadra che sembra indebolita rispetto allo scorso anno. Ma è uno scivolone calcolato in un percorso che deve portare la Juve a crescere sotto il profilo del gioco sia in Italia che in Europa. Calcolato soprattutto da Allegri, che ha deciso di affidarsi ad alcuni volti nuovi per capire se sono già pronti per essere protagonisti sin da subito.

Barcellona come crash test: la Juve migliora solo così

Dal modulo agli interpreti le incognite, al Camp Nou, sono state tantissime. Il 4-3-2-1 non si era mai visto e, anche per via delle tantissime assenze, è diventato una necessità da testare subito in una grandissima partita, contro avversari del tenore di Messi e Iniesta. E poi ci sono i singoli, con De Sciglio, Bentancur, Matuidi e Douglas Costa, che ancora devono capire che cosa significa vestire la maglia della Juve. In questo senso il Barcellona si è rivelato un ottimo crash test, studiato un po’ per necessità e un po’ per caso da un Allegri che aveva messo in preventivo di andare incontro anche ad una brutta figura. La sconfitta è diventata fisiologica, ma per le squadre del tecnico livornese è tutto normale, come ogni anno a settembre.

Nella prima stagione di Juve la terapia d’urto era stata la sfida contro l’Atletico Madrid, due anni fa ci ha pensato l’avvio disastroso in campionato a svegliare i bianconeri, mentre nella scorsa annata è stata l’Inter a mettere in grave imbarazzo la squadra di Allegri. E ora la figuraccia di Barcellona, soprattutto nella ripresa, momento nel quale i bianconeri hanno completamente perso la bussola. Ma Allegri sa bene una cosa: per crescere serve anche qualche bastonata, che a volte può rinvigorire lo spirito e aumentare gli anticorpi. E le scommesse perse al Camp Nou potrebbero rivelarsi vincenti soprattutto in ottica futura. Ora tutta la rosa (Howedes a parte) sa che cosa significa indossare la pesantissima maglia bianconera.