Del Piero: «Allenare? Per ora no» - Calcio News 24
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2015

Del Piero: «Allenare? Per ora no»

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Pinturicchio ha parlato anche di Juventus, Serie A e Champions League

In giro per il mondo Alessandro Del Piero dopo l’addio alla Juventus. Nelle ultime settimane è stato ad Abu Dhabi per ricevere un premio e poi ha giocato una partita a Kuwait City. Inserito tra i candidati alla successione di Antonio Conte per la panchina azzurra, l’ex capitano bianconero non si sbilancia sul futuro: «Prima di andare all’estero avrei detto che fare l’allenatore non mi interessava, poi ho conosciuto altre sfumature dell’ambiente nel quale ho sempre vissuto. Le esperienze che ho fatto mi hanno aperto la mente, mi hanno avvicinato alle tante forme del calcio. Detto questo, per il momento non ho in programma di fare un corso per allenatori. Mi guardo intorno, mi informo e mi diverto», ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport.

MISSION (IM)POSSIBILE? – Per ora dispensa consigli per la Juventus in vista della doppia sfida di Champions League contro il Bayern Monaco: «In due mesi possono cambiare tantissime cose. Credo che per la Juventus sia importante avere tutto questo tempo per preparare la partita. In ogni caso, meglio per tanti motivi incontrare una squadra come il Bayern Monaco agli ottavi piuttosto che più avanti nella stagione. La Juve in casa ha le potenzialità per fare benissimo contro i tedeschi, lo stadio e il pubblico hanno un valore e possono dare una spinta importante alla squadra. C’è il modo per prepararsi anche dal punto di vista psicologico e affrontare questa sfida al meglio».

SERIE A – Il mirino si sposta poi sul campionato e in particolare sulla corsa scudetto: «Inter? Si delinea quel duello antico, ma io non dimenticherei le squadre che ancora sono in mezzo. La Roma ha nelle corde tutte le potenzialità per lottare fino in fondo, ha sorpreso in positivo a Napoli in un momento complicato, poi c’è stata la scivolata in coppa Italia, ma in campionato è ripartita. Il Napoli gioca il calcio più divertente insieme con la Roma. Dico Napoli e Roma prima della Fiorentina in attesa di conferme di continuità che si potranno avere nei prossimi mesi, ma sul piano della qualità del gioco non c’è dubbio che la Fiorentina sia una bella realtà. La Fiorentina fin qui ha sorpreso, vediamo che cosa succederà sulla lunga distanza, ma proprio perché ci sono tutte queste squadre che stanno facendo buone cose mi pare presto per ridurre la lotta scudetto a Inter e Juve. Il Milan in questo momento ha bisogno di essere lasciato tranquillo».

PUNTI DI FORZA – Del Piero, che conosce bene l’ambiente bianconero, ha spiegato poi cosa favorisce la Juventus in un’eventuale volata: «La struttura del club e della squadra, la presenza dello zoccolo duro dei senatori e di giovani bravi che hanno già fatto parecchie belle cose. Questo significa tanto: quando decidi di ricostruire, la creazione di un mix fra esperti e giovani è fondamentale. Nella Juve c’è stata continuità». L’Inter, invece, può puntare sulla sua solidità: «E la compattezza che ha raggiunto, in maniera sorprendente. Mancini ha creato una squadra solida: vincere tante partite 1-0 non è un fatto casuale, è un dato importante. Mi pare che il gruppo Inter sia un gruppo che si diverte ma che allo stesso tempo è impegnato e unito».

NUOVE BANDIERE – Infine, sulla ricerca del nuovo uomo simbolo bianconero: «Credo che la Juve lo stia ancora cercando, almeno per il futuro. Per quanto riguarda il presente è inevitabile nominare la vecchia guardia, fondamentale anche per la personalità: Buffon, Chiellini, Marchisio, e poi Bonucci, e Barzagli. Al momento i trascinatori sono ancora loro. Pogba? Paul è un giocatore di grande talento. Se pensiamo al dieci come l’uomo che deve stupire con le sue giocate durante la partita, Paul è perfetto perché sa come farlo, può riuscirci e lo ha già fatto tante volte. Nelle sue corde ci sono i grandi colpi che un protagonista deve avere. Poi nei club importanti c’è dell’altro, perché il dieci è molto di più di un’espressione tecnica, è una cosa ancora più complicata, strutturata. Ma Pogba ci può arrivare. Bisogna soltanto lasciargli il tempo di provarci».