Gattuso mastica amaro: «Mi brucia giocare così allo Stadium e non vincere»

Le considerazioni di Gennaro Gattuso a margine della sconfitta rimediata dal suo Milan all’Allianz Stadium

Ringhio Gattuso ha tratteggiato i contorni di Juventus-Milan ai microfoni di Sky Sport: «Sarebbe facile parlare di cambi: nessuna scusante, abbiamo fatto la partita che dovevamo fare. Potevamo fare sicuramente qualcosa in più, visto che nel secondo tempo abbiamo avuto 4-5 ripartenze in campo aperto e non le abbiamo sfruttate nel modo migliore. Penso che in partite come questa contro la Juventus la differenza la faccia il fatto che, a livello fisico, non riusciamo ancora a reggere l’urto. Sono contento della prestazione, ma il risultato è molto molto bugiardo. Ci aspettavamo che la Juventus schierasse una difesa a 5, visto che le squadre avversarie ormai sanno come giochiamo noi. Poi qualche notizia, di come giocherà l’avversario di turno, arriva anche a noi ma quando subentrano calciatori come Douglas Costa e Cuadrado, che ti saltano in maniera sistematica, bisogna essere una macchina perfetta».

Dispiace per le occasioni create che non siamo riusciti a concretizzare. Quando arrivi ad un quarto d’ora dalla fine e non riesci a reggere l’urto contro i suddetti calciatori non basta più una grande organizzazione ma c’è bisogno di gamba e fisicità. La differenza tra Juventus e Milan è questa, non la tecnica. Che sensazioni avevo? Se devo lottare per la Champions League, non penso al pareggio: quando metto in campo più punte è per cercare di recuperare i punti di distacco dalle squadre che ci precedono. Nel pre partita avevo la sensazione che il risultato si potesse portare a casa. Mi brucia, perchè dopo una prestazione del genere all’Allianz Stadium, mi brucia non vincere. L’asticella nel calcio si alza anche se Calhanoglu, invece di guardare il terreno e prendersela con i compagni, va a rincorrere gli avversari e si fa il c**o. Derby? Adesso recupereremo le energie e poi ce la giocheremo, senza problemi. La cosa importante è continuare a fare ciò che stiamo facendo. Ho a disposizione calciatori importanti, ma giovani che, come me, commettono errori. Rinnovo? Non è una mia priorità: magari sono le mie ultime 10 partite o resto per altri 3 anni».