Jorginho spiega l'addio al Napoli: «È stata una scelta concordata da tutti» - Calcio News 24
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Jorginho spiega l’addio al Napoli: «È stata una scelta concordata da tutti»

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Nella conferenza stampa di Coverciano, Jorginho spiega i motivi dell’addio al Napoli e sottolinea: «Ancelotti e Sarri sono diversi nella gestione»

A due giorni da Italia-Polonia, Jorginho si è presentato in conferenza stampa a Coverciano parlando a ruota libera. Dall’addio al Napoli all’impatto col mondo Chelsea e la Premier, passando per un’Italia che dovrebbe prevedere lui quale ‘mente’ del progetto Mancini. Il centrocampista del Chelsea ha cominciato proprio dal divorzio con i partenopei: «E’ stato un insieme di cose. Non c’è solo la volontà del calciatore, ma anche quella del club. Ci siamo accordati per il bene di tutti e due».Di Napoli, Jorginho sente nostalgia: «Un posto così bello… mi manca il sole, il cibo, gli amici, il calore della gente. Mi sono trovato bene e mi mancherà sempre». Il presente, tuttavia, si chiama Chelsea: «C’è differenza di ritmo e fisicità, mi sto trovando bene, mi piace molto, le gare sono a ritmo alto. La Premier è bella. Bisogna viverla per capire la differenza. C’è un centro sportivo con 38 campi da calcio. E’ questo spiega tutto».

Capitolo Sarri : «Ha le sue abitudini e a cambiare fa fatica. Ma ci sta venendo incontro e i risultati arrivano: I calciatori e la possibilità di stare con le famiglie alla vigilia delle partite? Ma chi l’ha detto? Non ho sentito nulla». Si passa poi alla Nazionale dove Jorginho rifiuta il ruolo di capitano e regista della squadra: «Vediamo, lavoriamo duro, va chiesto all’allenatore. Il capitano è Chiellini ed è un punto di riferimento per l’esperienza e il carisma. Si sa far ascoltare da tutti, è importante anche per i giovani. L’atmosfera, ripeto, è molto buona. L’importante è aiutarsi l’un con l’altro, giovani e vecchi, per far crescere l’Italia portando i tifosi dalla nostra parte». Il ‘play’ traccia poi un paragone tra il suo mentore e Ancelotti: «Gestione diversa, questa è la differenza. E si è visto. Il nuovo tecnico ha fatti i cambi prima della sosta per le nazionali, a differenza di Sarri. E anche nella gestione degli allenamenti è tutto diverso, da quel che ho capito».