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Juventus: la mini-crisi spiegata in 7 punti

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dybala juventus astori

Juventus in crisi? Allegri cerca le risposte ai dilemmi di questo inizio di stagione: ecco quali sono

Tanti, forse troppi gol subiti per una difesa abituata a non concedere quasi nulla. La Juventus si è svegliata ieri, all’indomani della sconfitta con la Lazio, piena di dubbi riguardanti il futuro. Il primo di questi in difesa (leggi anche: Juventus, il problema è in difesa), ma non solo. I bianconeri, che sono già a quattro punti di ritardo dal Napoli capolista, devono risolvere una serie di problemi non di secondo piano se vogliono recuperare in fretta da quella che può sembrare, e forse è davvero, una mini-crisi di inizio campionato. Massimiliano Allegri per questo, spiega stamane il QS, dovrà trovare risposta ad almeno sette quesiti di fondamentale importanza che possono traghettare la stagione juventina in una direzione piuttosto che in un’altra. Ecco i sette punti su cui la Juve dovrebbe seriamente interrogarsi, dunque.

Juventus, la crisi in 7 punti

  • PAULO DYBALA E I RIGORI  – Per l’attaccante bianconero due errori in altrettante partite di campionato dagli undici metri. Forse è il segno, al di là di tutto, di una certa mancanza di serenità per l’argentino. Troppa pressione?
  • DOUGLAS COSTA E GLI SCHEMI – Nonostante il gol contro la Lazio, il brasiliano pare ancora un po’ fuori dagli schemi di Allegri. Per lui, soprattutto, poche variabili tattiche: cerca sempre lo stesso dribbling e finisce col diventare prevedibile. Come può essere aiutato?
  • GONZALO HIGUAIN ED IL TORPORE – Rispetto all’anno scorso sembra un giocatore perso: poco movimento davanti, poca concretezza, poca cattiveria, pochi gol, oltre ad una condizione atletica traballante. Esiste un modo per sbloccarlo?
  • LA DIFESA E I PUNTI FERMI – Andato via Leonardo Bonucci, non pare esserci una difesa davvero titolare: mancano dei punti fissi. Che fine ha fatto Daniele Rugani, sparito da quasi un mese dalla rotazione difensiva? Andrea Barzagli sa essere ancora affidabile? Solo Giorgio Chiellini parrebbe dare garanzie, ad oggi. Chi può stargli affianco?
  • LA RABBIA E L’ORGOGLIO – Manca la cattiveria che ha portato la Juventus a vincere quasi tutto negli anni passati. Ieri si parlava di cali di concentrazione improvvisi: una mancanza non da poco per una squadra che punta a dominare. Cosa c’è che non va?
  • LA SICUREZZA E LE RIMONTE – Le rimonte subite con Atalante e Lazio devono far pensare tanto… Oltre al discorso dei cali di concentrazione, potrebbe esserci alla base un’eccessiva sicurezza nei propri mezzi?
  • LO SPOGLIATOIO E LA COESIONE – Messe via le polemiche della finale di Cardiff, occorre capire al momento se tra i giocatori e l’allenatore ci sia piena comunione d’intenti. Anche in questo senso, va trovata una risposta il prima possibile, perché il tempo stringe. Va tutto bene nello spogliatoio juventino?