Mancini: «Al primo allenamento ho capito chi era Mourinho. Sul rinnovo...» - Calcio News 24
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Mancini: «Al primo allenamento ho capito chi era Mourinho. Sul rinnovo…»

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Gianluca Mancini, difensore della Roma, ha parlato a Il Messaggero: queste alcune sue dichiarazioni

Gianluca Mancini, difensore della Roma, ha parlato a Il Messaggero. Le sue parole.

PRIMO ALLENAMENTO – «Primo giorno di allenamento: Mourinho ci riunisce davanti a un maxischermo e ci fa notare una situazione tattica del passato da non ripetere più. Ecco, li ho capito chi avevamo davanti e mi sono acceso. Da quel momento siamo andati a mille. Fissando l’immagine di quell’errore ha subito stabilito un paletto e un punto di ripartenza. È un leader. Alza il livello. Incroci il suo sguardo e subito ti viene di dare di più. È una fortuna averlo. Quando lo hanno annunciato, eravamo elettrizzati».

RINNOVO – «Non è una priorità, ma a Roma mi ci vedo bene».

PELLEGRINI – «Lui gestisce più di tutti lo spogliatoio, parla molto con i giovani. Poi c’è Bryan, guida silenziosa. Quando vediamo atteggiamenti sbagliati proviamo a correggerli con i comportamenti. Senza dimenticare il lavoro del nostro allenatore: la sua storia si conosce, è anche normale che ti fai trascinare da lui».

VINCERE – «Calma. Dobbiamo stare sereni e se perdiamo delle partite bisogna essere bravi a reagire, come abbiamo fatto. Poi le situazioni offensive e difensive vanno a migliorare, più tempo stai con l’allenatore e più le cose cresceranno. Ma la Roma ora non è da scudetto. Da qui a Natale ci giochiamo tanto. E non conta vincere solo gli scontri diretti: se battiamo Juve e Napoli e perdiamo con il Cagliari non ha senso. Dobbiamo trovare equilibrio».

DZEKO – «Era arrivato il momento di cambiare aria. In campo saremo avversari, fuori il rapporto rimane».

FISCHI A DONNARUMMA«Incomprensibili, ingiusti. Specie se rappresenti la Nazione».

ZANIOLO – «Nicolò è un fratellino, eravamo alla Fiorentina e tutti e due siamo stati mandati via. Questi infortuni lo hanno maturato, ha avuto uno scatto, è cresciuto, lo vedo più uomo. Quest’anno ho intravisto un altro ragazzo, non perché prima fosse cattivo, ma è più responsabile. Il gesto nel derby? Sempre meglio evitare, ma è stato anche attaccato tante volte, siamo esseri umani».

TIFO FIORENTINA – «No, interista come tutta la famiglia. Ora ovviamente siamo tutti romanisti».

COSA NON E’ANDATO CON FONSECA – «Nei gironi di andata abbiamo sempre fatto benissimo, dopo le soste natalizie, il crollo. Non si spiega. Errori nostri e dell’allenatore. Roma è una piazza calorosa ed esigente e deve essere così. Abbiamo perso un derby, siamo andati sotto la Sud e ci hanno accolto tra gli applausi. È normale che una città con così tanti abitanti metta questa pressione. Io quando entro allo stadio e vedo quel calore, l’entusiasmo, penso che sia una cosa bella, da brividi, non un problema. Noi dobbiamo essere bravi a non sentire quelli che vogliono mettere zizzania e a isolarci da certe chiacchiere».

SENTE PIU LA JUVE O IL DERBY – «Io ho esordito con la Roma in un derby, avevo il mal di pancia, la senti più delle altre, rappresenti Roma e giochi con la tua rivale cittadina»

SOFFERENZA PER ESCLUSIONE ALL’EUROPEO – «Tanto, sono stato giù per qualche giorno. Poi, le vacanze, la famiglia e mi è passata. E ho fatto il tifo. Spero che il percorso azzurro non sia finito, punto sul Mondiale».