Serie A, per Inter e Juve è il (pericoloso) sabato delle scorie
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Editoriale

Serie A, per Inter e Juve è il (pericoloso) sabato delle scorie

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Ritorna la Serie A con un sabato particolarmente importante per Inter e Juve, alle prese con le opposte scorie post derby d’Italia

Sarà una serata di Serie A tutt’altro che banale. La convinzione è ben fondata, perché per Inter e Juve questa trentaduesima giornata dovrà fornire ancora delle risposte in chiave Scudetto e Champions League. Impossibile non considerare l’onda lunga del derby d’Italia nell’interpretazione di quel che potrà essere la reazione emotiva e tecnica a un crocevia determinante per entrambe.

La vittoria sporca, di corto muso, dei nerazzurri ci sarà da capire se avrà segnato la svolta per gli uomini di Simone Inzaghi, irriconoscibili sul piano del gioco (e dei risultati) nei primi mesi del 2022. E la trappola Hellas Verona casca a pennello sul percorso del Biscione, in quanto avversario ostico e imprevedibile come pochi.

Ritmo e intensità sono le armi primarie di Tudorlandia, a innescare Caprari e Simeone non a caso alla miglior stagione della carriera per numeri e rendimento. L’Inter sarà però di fatto in formazione tipo, complice il rientro di De Vrij a pieno regime e con la sola assenza dello squalificato Lautaro Martinez. Ed è al suo sostituto, sin qui un po’ deludente, che il tecnico piacentino chiede il salto di qualità: dall’eventuale luna crescente di Correa potrebbe davvero passare lo Scudetto della seconda stella.

Se sul fronte meneghino si attendono conferme, in riva al Po Max Allegri deve fare i conti con le scorie negative di una sconfitta immeritata quanto bruciante, che ha cancellato il pensiero remuntada definitivamente. Ma la Juve non avrà di certo troppo tempo per rialzarsi, il quarto posto è tutt’altro che in cassaforte e la Roma di José Mourinho pare aver finalmente trovato equilibrio e concretezza. La trasferta in Sardegna una pericolosa curva da affrontare con il piglio della grande squadra, magari confidando di poter rivedere il Vlahovic dei giorni migliori.