Serie A dei rimpianti: Milan, Inter e Napoli a passo lento
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Editoriale

Serie A dei rimpianti: Milan, Inter e Napoli a passo lento

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La dodicesima giornata di Serie A non cambia sostanzialmente nulla negli equilibri di vertice tra Milan Inter e Napoli

Una Serie A al limite del gattopardesco, cambiare tutto per non cambiare niente. Ci eravamo approcciati alla domenica di campionato con straordinarie aspettative e ci ritroviamo il giorno dopo a brancolare nel buio senza le risposte che ci attendevamo. La giornata dei rimpianti in chiave lotta Scudetto, perché gli equilibri rimangono intatti ma nella testa di tutti i protagonisti c’era il pensiero più che lecito di poter approfittare delle mancanze altrui.

A cominciare da uno scintillante e intensissimo derby della Madonnina, nel quale l’Inter aveva pregustato di accorciare la distanza dalla vetta. Idea accarezzata per lunghi tratti di una gara controllata sul piano del gioco e delle occasioni, ma vanificata dall’imprecisione di Lautaro Martinez e dalle troppe occasioni sciupate nei momenti di comando.

E non è la prima volta per i ragazzi di Simone Inzaghi, incapaci di cogliere i tre punti anche nei precedenti scontri diretti con Atalanta, Lazio e Juve. Sempre con la sgradevole sensazione di aver seminato più di quanto raccolto al novantesimo, tra rigori sbagliati o regalati.

Se il pareggio di San Siro è senza dubbio positivo, in realtà pure il Milan è andato sotto la doccia con un pizzico di delusione. Il forcing finale e quel palo di Saelemaekers lasciano un retrogusto di amarezza per non aver assestato il colpo del ko ai cugini. Già, perché un eventuale + 10 sui nerazzurri avrebbe davvero potuto significare azzerare o quasi le possibilità di riconferma per i campioni d’Italia in carica.

Chi rimpiange a posteriori, ma in fin dei conti ha ritrovato il sorriso, è invece il Napoli. Ancora una volta il Verona si dimostra avversario scorbutico, ma in questa occasione è un 1-1 che non fa ricadere i partenopei nel dramma sportivo. Senza Koulibaly, però, si balla e in prospettiva Coppa d’Africa Spalletti non può dormire sonni tranquillissimi.