STATS – Juve, c'è solo il campionato: Allegri e la lezione del primo Conte
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STATS – Juve, c’è solo il campionato: Allegri e la lezione del primo Conte

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Massimiliano Allegri

Tutti i numeri sulla Juventus in vista della prossima stagione in Serie A senza le coppe europee. I dettagli

La Juve di Cristiano Giuntoli ha l’esigenza primaria di vendere per sfoltire una rosa che senza competizioni europee rischia di avere proporzioni mastodontiche, al netto di infortuni che nelle passate stagioni hanno condizionato i bianconeri. I calcoli sono presto fatti: 38 gare in campionato, 5 al massimo in Coppa Italia se si raggiunge la finale, un po’ di impegni sparsi con le rispettive nazionali. In questo quadro, è fatale accostare l’opportunità che ha Massimiliano Allegri con un solo impegno a settimana, una condizione che a Torino manca dall’avvento di Antonio Conte. Ovvero, proprio colui che conquistò subito il tricolore, scucendolo al Milan guidato dall’attuale mister della Signora.
Su cosa si può impostare la campagna 2023-24? Tenendo conto ovviamente della differenza del contesto, è bene soffermarci su due aspetti di 12 anni fa.

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1) La conquista del gioco. Antonio Conte fornì immediatamente alla squadra e ancora di più all’ambiente una connotazione d’intensità al gioco proposto. Per riuscirci, oltre a un cambio di atteggiamento, fu fondamentale ancorare lo sviluppo della manovra a due giocatori che furono coloro che in tutta la Serie A effettuarono il maggior numero di passaggi riusciti: Andrea Pirlo e Giorgio Chiellini, In particolare, si noti la differenza tra la quota toccata dal regista e quella di chi insegue, sfiora quasi i mille palloni! Facendo un’attualizzazione superficiale, è come se il Napoli rinunciasse a Lobotka per darlo alla Juve…
2) Undici fedelissimi. Anche per stabilire delle gerarchie e pur in presenza di cambi di modulo – si partì con il 4-2-4, si chiuse con il 3-5-2, passando prima dal 4-3-3 – la Juve presentò solo 11 giocatori che scesero in campo almeno per 30 partite. Buffon in porta; Lichtsteiner e la BBC; Pirlo, Marchisio, Vidal e Pepe; in attacco Vucinic e Matri. E lo scudetto arrivò con il solo Alessandro a toccare la doppia cifra realizzativa, un “modesto” score di 10 reti.

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