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Zola: «Scudetto? Vi dico la mia. Sul Napoli e Chiesa…»

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Gianfranco Zola, ex allenatore e giocatore del Cagliari, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’andamento del calcio in generale

Gianfranco Zola, ex giocatore e allenatore del Cagliari, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera. Le sue parole.

VITTORIA ITALIANA O CHELSEA IN CHAMPIONS? – «Ci sono degli aspetti simili, perché sono vittorie arrivate con stile, giocando bene. Ma mi ha sorpreso di più il Chelsea, perché in finale ha battuto un avversario fortissimo in grande condizione. nel caso dell’Italia di Mancini si è capito subito che stava costruendo qualcosa di importante, con entusiasmo e con la struttura giusta».

DYBALA E MORATA – «Senza di loro mi aspetto qualcosa da Allegri. Sarà una partita difficilissima, il Chelsea è forte sotto tutti gli aspetti anche se l’assenza dell’ultim’ora di Kantè è pesante. Le squadre inglesi partono da un livello superiore e la Juve dovrà fare qualcosa di speciale per vincere la partita».

DIFFERENZA SQUADRE – «Tuchel aveva già una squadra di grandissimo valore, con qualche lacuna: quella principale riguardava un riferimento di peso in attacco e con Lukaku  ha preso probabilmente il meglio che c’è in giro, raggiungendo quindi almeno in teoria l’obiettivo».

JUVENTUS – «Per la Juventus il discorso è diverso: ha perso un campione assoluto e straordinario e l’ha fatto nell’ottica di una ricostruzione, all’insegna della gioventù. Presumo che l’idea sia quella di un processo di ristrutturazione per tornare con il tempo ad essere competitivi come prima».

TUCHEL – «Parlo spesso con Jorginho e Kovacic, che mi spiegano quanto sia intelligente e per bene: motiva benissimo i giocatori. E ha dato una solidità eccezionale, senza togliere la qualità offensiva già presente con Sarri e Lampard».

JORGINHO – «Se vuoi fare un certo tipo di calcio credo che lui sia il migliore, quasi unico nel suoi genere: se vuoi fraseggi, ritmo, palleggio con squadre strette che vogliono avere controllo del gioco, è il numero uno, non ci sono dubbi».

LUKAKU – «Credo che il Chelsea non sia solo Lukaku: pensare a come fermarlo è una chiave importante, ma non è l’unica. Tuchel ha tante altre armi, da Havertz a Ziyech. E sono tutte molto pericolose».

CHIESA – «Essere messo in discussione non fa mai male a nessuno, anzi: se uno è intelligente lo dovrebbe fare da solo, perché è l’unico modo per continuare a crescere. Chiesa è molto bravo, ma non può pensare di avere già tutto. Quello di Allegri è un discorso del tutto sensato e quando dice che Federico ha margini enormi è giusto che lo dica. E Chiesa lo ascolti. Può variare un po’ le giocate, controllando di più il momento in cui farle: se darà retta ad Allegri diventerà un giocatore di livello ancora superiore a quello già raggiunto, che è molto elevato».

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