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Verdi incanta Bologna, ora il salto di qualità. Milan, altro rimpianto…

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bigon simone verdi

Simone Verdi è tornato: incanta Bologna, torna al gol e si guadagna la Nazionale. In estate il salto di qualità in un top club? Ed il Milan si mangia le mani con l’ennesimo gioiello lasciato andar via…

La chiamata in Nazionale è solo l’ultima soddisfazione stagionale per Simone Verdi. Arrivato al Bologna dal Milan nell’estate 2016 per meno di 2 milioni di euro, il fantasista classe 1992 è finalmente esploso dopo alcune esperienza in chiaroscuro (Empoli, Torino, Eibar), confermando i picchi di qualità fatti intravedere nella parentesi di 6 mesi con il Carpi (8 presenze, 3 gol). 21 presenze, 5 reti e 3 assist: nonostante il lungo infortunio che lo ha colpito ad ottobre, numeri importanti che sottolineano la crescita del ragazzo di Broni, fondamentale nello scacchiere tattico di Roberto Donadoni. Duttilità tattica, velocità, decisivo nell’uno contro uno, tecnica sopraffina e tiratore scelto: un bagaglio tecnico importante che lo rende uno dei fantasisti più completi del panorama italiano. Domenica contro il Chievo Verona una prestazione da leader con tanto di doppietta, la domanda sorge spontanea: Verdi è pronto per il salto di qualità? La risposta è sì: la continuità di rendimento c’è e la personalità non manca, tanto che si è già iniziato a parlare dell’interesse del Napoli di Maurizio Sarri nei suoi confronti, con il direttore sportivo partenopeo Cristiano Giuntoli suo grande estimatore. L’esperienza con la Nazionale, sebbene non sia previsto un ampio minutaggio, sarà utile in termini di crescita, con la vicinanza di campioni di primo livello da cui trarre spunto sia a livello tecnico che caratteriale.

L’exploit di Simone Verdi e il rimpianto del Milan (l’ennesimo)

L’elogio alla crescita esponenziale di Verdi va di pari passo alla mancanza di lungimiranza del Milan degli ultimi anni. Una mancanza grave in tempi non eccezionali dal punto di vista economico, con i rossoneri che negli anni hanno lasciato andare via talenti in erba, esplosi puntualmente altrove, per puntare su calciatori di dubbio livello in età avanzata (Essien e Sosa, giusto per citarne due e non infierire ulteriormente). Verdi, cresciuto nel settore giovanile del Diavolo, non ha mai avuto un’occasione concreta in rossonero: girandola infinita di prestiti tra Serie A, Serie B ed estero, fino alla cessione definitiva della scorsa estate. Un affarone per il Bologna, un disastro per la compagine meneghina. Il problema reale è che non si tratta del primo errore: Francesco Acerbi, Andrea PetagnaMatteo Darmian, Riccardo Saponara, Pierre-Emerick Aubameyang sono i cinque casi più eclatanti degli ultimi anni, giovani venduti a cifre irrisorie e che hanno fatto le fortune di altri club.