2009
Di Canio: “Avevo offerte dall’Italia, ma volevo l’Inghilterra”
I tifosi del calcio inglese, in particolare del West Ham, hanno tutti un particolare affetto nei confronti di Paolo Di Canio, attaccante italiano che ha militato nel club di Upton Park. Ora allenatore dello Swindon Town, l’ex calciatore di Milan e Lazio ha parlato ai microfoni del “Sunday People”, dove ha rilasciato un’intervista a 360Ã?°, parlando di passato, presente e futuro: “Ho fatto la gavetta anche da giocatore in Italia, nella Ternana, in uno dei campi peggiori delle serie inferiori, era solamente terra. Andavi a giocare al Sud, dove c’erano i mafiosi con le pistole, poteva essere pericoloso, ho giocato in delle zone veramente brutte, solo la passione di spingeva ad andare avanti. Io in Inghilterra stavo nel quartiere peggiore per veder vincere la mia squadra e celebrare assieme. Andrei in un club di dilettanti se ci fosse un progetto, anche se avessero solo 1.000 posti allo stadio che magari è una struttura fatiscente. Un campo di calcio è uguale, a prescindere dalla categoria. A me serve questo mestiere, non per i soldi, ma perchè devo avere quella sensazione nel mio cuore e nella mia pancia. Questa è la mia passione”.
Su cosa si aspetta dalla sua squadra: “Io pretendo 100 Paolo di Canio in campo, non per esaltarmi tecnicamente, ma nessuno potrà mai criticare la mia professionalità . E’ una questione di onore, ne sono fiero. Mi è sempre piaciuto avere un tecnico severo, a volte mi ci confrontavo in ufficio faccia a faccia con paroloni che volavano, ma ero un uomo felice. Pensavo dentro di me ‘amo questo uomo, ora voglio lavorare ancora più per lui'”. Di Canio poi parla del suo rapporto con Redknapp: “A volte pensava che ci mettevo troppa intensità in campo, ma io sapevo di essere sempre un professionista. Penso che ogni allenatore ha la chiave per sbloccare un giocatore. La cosa importante è mantenere dei principi, che devono essere disciplina, attaccamento e duro lavoro. Se tratti i tuoi giocatori come uomini, loro ti rispetteranno. Se dici ‘no, va tutto bene, non ti preoccupare’, allora parleranno male dietro la vostra schiena o magari se ne andranno, non ti rispetteranno”. Poi il difficile rapporto con Capello al Milan, al quale avrebbe rivolto un sonoro “testa di c….” nello spogliatoio dopo esser stato sostituito durante un’amichevole. Questo il suo pensiero sul ruolo di C.t. di Don Fabio: “Il suo primo anno è stato fantastico, l’Inghilterra ha vinto sempre, ma il Mondiale poi è stato un disastro. Pensavo che l’Inghilterra potesse essere tra le quattro squadre a competere per il titolo, invece ci sono stati troppi errori. Non credo sia una questione di individualità , ci sono giocatori del calibro di Gerrard e Rooney, tra i migliori al mondo. Penso che all’Inghilterra sia mancato un centravanti, o un creativo… magari Giggs fosse stato inglese! Pensavo che Capello potesse essere in grado di cambiare l’Inghilterra, ma gli errori visti sono fantasmi del passato, ma non so quanto sia colpa di Capello”.
Di Canio rivela anche di aver avuto dei contatti col West Ham anno scorso dopo l’esonero di Zola e prima che venisse scelto Avram Grant: “Mi hanno chiesto di allenare prima di sentire Grant, sono andato a casa di David Sullivan e mi ha deto che ero un uomo da West Ham, ma che mi mancava l’esperienza necessaria. Questo non è un problema, è stato un onore incontrarli. Mi volevano conoscere e pensavano a me come soluzione, non era il momento giusto. Sono triste che il West Ham sia retrocesso, ma so che torneranno su subito ed allora sarò felice. E’ stato un privilegio per me giocare nel club ed avere un rapporto così speciale con i tifosi, ma ora devo ringraziare per sempre lo Swindon Town. Hanno investito su di me e mi hanno dato questa possibilità . Avevo tre offerte in Italia, ma non le ho accettate, volevo essere manager in Inghilterra”.