2009
Mondiali, la Spagna è campione del mondo!
Al culmine della maratona dei tempi supplementari, è la Spagna ad esultare e ad iscrivere, meritatamente, il suo nome nella storia di questa competizione. Quando all’orizzonte non si vedeva altro che degli inevitabili calci di rigore, il gol di Iniesta ha cambiato la storia di Sudafrica 2010, e non solo.
Il primo tempo supplementare vede occasioni a ripetizione, ma il pallone non vuole saperne di entrare. Se però nei 90′ regolamentari era stata l’Olanda a reclamare per gli errori di Robben, stavolta sono gli spagnoli a mangiarsi le mani per aver dilapidato un patrimonio incalcolabile: prima le proteste per il possibile rigore non dato a Xavi, agganciato da dietro mentre stava per calciare a botta sicura, poi è Fabregas a fallire la palla dell’1-0 a tu per tu con Stekelenburg.
Mathijsen per l’Olanda, poi Iniesta, Navas e ancora Fabregas completano la saga del gol sbagliato, consegnando le due formazioni al secondo tempo supplementare sul punteggio di 0-0, con lo spettro dei rigori che aleggia prepotente a richiamare la finale di Berlino 2006.
Dopo il cambio di campo, appare chiaro che le due contendenti non ne hanno quasi più. Del Bosque si gioca la carta Torres, togliendo Villa, ma l’episodio che potrebbe cambiare le sorti di questa finale arriva al 4′: Heitinga atterra Iniesta lanciato a rete, e stavolta Webb non si può esimere dall’espellere il calciatore olandese, peraltro già ammonito.
Incassata l’inferiorità numerica e perso il suo difensore centrale migliore, l’Olanda evita di chiudersi puntando tutto sui calci di rigore, che appaiono ormai ad un passo. Un abbaglio di Webb toglie un sacrosanto corner agli orange, che così perdono una buona occasione per restare in attacco e far passare secondi preziosi, e arriva proprio sul capovolgimento di fronte il gol che spacca la partita.
Torres dalla sinistra effettua un cross morbido che Mathijsen tocca soltanto, mandando sui piedi di Fabregas, che vede Iniesta tutto solo a destra e lo serve: il centrocampista del Barà§a, migliore in campo, non perdona e scrive il suo nome nella storia. La Spagna, per la prima volta, è campione del mondo: al fischio finale, l’esultanza dei calciatori iberici è incontenibile, e ricorda tanto quella dei nostri azzurri dopo il rigore di Grosso a Berlino.
L’Olanda, alla terza finale dopo quelle del ’74 e del ’78, esce ancora a pezzi e con la delusione pitturata in volto, ma mi sento di dire che ha vinto la squadra più forte in assoluto. Complimenti ai nuovi campioni del mondo, complimenti a questa generazione di fenomeni che è arrivata prima in cima all’Europa, poi in cima al mondo.