Nazionale, Balotelli capitano dell'Italia: ci voleva tanto?
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Balotelli capitano dell’Italia: ci voleva davvero tanto?

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Balotelli capitano mancato della Nazionale: l’Italia fallisce una chance per dare contro al razzismo e per cambiare mentalità

L’Italia ha perso una grande occasione. Dopo lo striscione contro Mario Balotelli in Italia-Arabia Saudita, bastava dare la fascia di capitano all’attaccante del Nizza per mettere a tacere ogni polemica e veicolare, una volta tanto, un messaggio positivo attraverso il calcio. “Il mio capitano è di sangue italiano” è il vergognoso vessillo esposto dai tifosi azzurri durante l’amichevole con gli arabi in Svizzera, uno striscione che però non ha avuto risposta sul campo. L’Italia ha giocato contro la Francia e poi con l’Olanda: coi transalpini il capitano è stato Leonardo Bonucci, contro gli oranje Balotelli non è neppure entrato in campo. Ci voleva molto a dare la fascia all’ex Milan e Inter? Davvero nessuno ha pensato che un gesto del genere avrebbe stoppato sul nascere qualsiasi polemica razzista? Al calcio italiano piace così tanto essere masochista?

Il fatto che a nessuno sia venuto in mente di consegnare solo per un’amichevole la fascia a Balotelli è un problema grave, al netto delle dietrologie che sarebbe meglio lasciare da parte. I razzisti che davano la colpa agli stranieri per la sconfitta dell’Italia con la Svezia si sono fatti sentire di nuovo dicendo che “Balotelli non merita la fascia per il suo comportamento“. Il messaggio è sempre lo stesso: troppo vigliacchi anche per ammettere di essere razzisti. E invece adesso ci porteremo dietro per mesi, forse anni, questo macigno della fascia di capitano. Sia mai che l’Italia possa far indossare la fascia a un nero, per l’amor di dio. La chance sprecata dalla Nazionale nelle ultime due amichevoli è lo specchio del nostro calcio: un gigantesco elefante nella stanza di cui nessuno vuole avvertire la presenza. E l’elefante non è solo il razzismo, ma anche e soprattutto l’inadeguatezza di certe persone nel mondo del calcio, specialmente ai vertici. Non è possibile evolvere come Nazionale e come sistema calcistico, se con certe idee siamo fermi alla scoperta del fuoco.